REFERENDUM ABROGATIVO DEL 17 APRILE 2016: INFORMAZIONI AI CITTADINI DI VEGLIE

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Il dott. Donato VESE  informa sul Referendum Abrogativo del 17 Aprile 2016  riguardante le “Attività di Trivellazione dei Fondali Marini”

Il 17 aprile i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su di un referendum abrogativo, secondo l’art. 75 della Costituzione.

Il referendum abrogativo è disciplinato dall’art. 75 della Costituzione.

Si ricorre a questo tipo di referendum per deliberare l’abrogazione parziale o totale di una legge quando lo richiedano cinquecentomila elettori (500.000) o (5) cinque consigli regionali.

Nel caso del referendum del 17 aprile i Consigli regionali che hanno chiesto la consultazione sono stati 10, tra cui la regione Puglia.

Hanno diritto di partecipare e votare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei Deputati, dunque tutti coloro che abbiano compiuto diciotto (18) anni di età.

La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, il cosiddetto quorum, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi, ossia cinquanta per cento (50%) degli iscritti al voto su base nazionale, più un elettore.

Si tratta di una maggioranza ampia che richiede grande partecipazione da parte dei cittadini al voto.

Il referendum del 17 aprile, in particolare, è inerente ad una questione ambientale di ambito nazionale.

La questione ambientale ha principalmente ad oggetto l’attività di trivellazione dei fondali marini delle coste italiane da parte di alcune compagnie petrolifere, tra cui ENI.

Sulla questione ambientale e, dunque, sulla compatibilità (c.d. ecosostenibilità) di siffatta attività è chiamato ad esprimersi il cittadino con il proprio voto.

Il voto “SI” esprime la volontà di abrogare le disposizioni normative interessate dal quesito referendario e, quindi, la volontà di non permettere più alle compagnie petrolifere l’attività di trivellazione dei fondali marini italiani.

Il voto “NO” esprime la volontà di tenere ferme le disposizioni normative e, quindi, di permettere ancora dopo la scadenza delle autorizzazioni di trivellare i fondali marini italiani.

In particolare, se vincerà il “SI”, sarà abrogato l’articolo 6 comma 17 del Codice dell’Ambiente, dove si prevede che le trivellazioni continuino fino a quando il giacimento lo consente.

La vittoria del “SI” bloccherà tutte le concessioni per estrarre il petrolio entro le 12 miglia dalla costa italiana, quando scadranno i contratti.

Tra gli altri saranno interessati dalla misura: il giacimento Guendalina (Eni) nell’Adriatico, il giacimento Gospo (Edison) nell’Adriatico e il giacimento Vega (Edison) davanti a Ragusa, in Sicilia.

Donato Vese

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