«Via Martiri delle Foibe, Veglie»: CasaPound installa la targa della via e depone i fiori in ricordo dell’eccidio

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2014

Casa Pound Veglie: «Con questa iniziativa  abbiamo voluto ricordare la tragedia che alla fine della Seconda Guerra Mondiale colpì migliaia di italiani»

Veglie, 13 Febbraio  – Nel pomeriggio di oggi CasaPound Italia ha deposto una corona di fiori presso la via di Veglie dedicata ai Martiri delle Foibe (n.d.r. una traversa di via E. Fermi nei pressi del campo sportivo) , ed ha provveduto all’installazione del palo con l’indicazione del nome della via fino a quel momento mancante.

L’iniziativa si aggiunge alle altre promosse dal movimento e svoltesi su tutto il territorio nazionale per commemorare i 20 mila italiani che, tra il 1943 e il 1947, vennero uccisi e gettati nelle cavità carsiche di origine naturale per mano dei partigiani titini.

«Con questa iniziativa – si legge nella nota diffusa da CasaPound Italia – abbiamo voluto ricordare la tragedia che alla fine della Seconda Guerra Mondiale colpì migliaia di italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia, trucidati e gettati nelle Foibe, ovvero infinite voragini che si aprono nel terreno carsico. I nostri connazionali furono vittime di uno spietato piano di pulizia etnica messo in atto dai partigiani di Tito con la collaborazione di quelli nostrani, che avevano occupato quelle terre allo scopo di favorirne l’annessione alla Jugoslavia».

«E’ desolante purtroppo constatare il consueto silenzio assordante delle istituzioni e degli altri movimenti politici – continua la nota – nonché l’inadeguatezza del luogo dedicato all’interno del nostro paese alla memoria martiri delle Foibe: una strada sterrata e ubicata in periferia priva, peraltro, di una targa commemorativa».

«Pretendiamo che le istituzioni intitolino ai nostri martiri una via più centrale, o perlomeno riqualifichino la strada esistente, asfaltandola e illuminandola, ed ancora pongano in essere una serie di iniziative volte a ricordare e a diffondere la conoscenza della tragedia che colpì i nostri connazionali. Da parte nostra – conclude la nota di Cpi – continueremo ad impegnarci perché il ricordo di questi eventi possa divulgarsi e divenire memoria condivisa, come atto dovuto nei confronti di quanti persero la vita o dovettero abbandonare la propria terra natia per il solo fatto di essere italiani”.

13 Febbraio 2016

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