
Riflessioni su Gaza – 16 settembre 2025
Foto Processo: VN con AI —- Foto con Mamma e Bambino da: https://israelpalestinenews.org/gazas-children-israeli-imposed-starvation/ / Il bambino palestinese di 2 anni Yezen Abu Ful, la cui salute è peggiorata a causa della mancanza di accesso a cibo e integratori alimentari, è visto con la madre nel campo profughi di Al-Shati nella Striscia di Gaza il 24 luglio 2025. (Ali Jadallah – Anadolu Agency)
Lettera di Veglie News
Il presidente attuale di Israele ritiene un proprio diritto sterminare il popolo palestinese e allontanare i superstiti bombardando e distruggendo le città per appropriarsi del territorio in cui questo popolo vive, la Striscia di Gaza.
Un territorio che, secondo i suoi progetti e quelli del suo sostenitore, potrebbe diventare un lucroso investimento miliardario per immobiliaristi (come il suo sostenitore) che, con la ricostruzione già pronta sui tavoli delle multinazionali, ne farebbero il luogo ideale per vacanze lussuose nella nuova “Miami del Medio Oriente”.
Lo sterminio, e il suo fine ultimo, operato dal governo di Israele è mascherato dalla vedetta per l’attacco a Israele del 7 ottobre 2023 (Operazione Diluvio) ad opera del gruppo terroristico “Hamas” che prese in ostaggio 250 persone e che ne uccise 1.200 tra civili e militari israeliani.
Ad oggi in Palestina, per questa vendetta, secondo i dati del Ministero della Sanità palestinese, ci sono stati oltre 65.000 morti (di cui 20.000 bambini, 1.581 sanitari, 252 giornalisti, 346 dipendenti Onu) e 165.000 feriti. Molto peggio del rapporto di 10 a 1 delle rappresaglie Naziste della Seconda Guerra Mondiale.
La guerra tra Israele e Palestina ha origini lontane nel tempo. Il capitolo attuale è solo la conseguenza di anni di tensioni e guerre. Per capirne le motivazioni bisognerebbe studiare la Storia, la Geografia, l’Economia, la Politica, la Religione, ecc. ecc. E comunque ci sarebbero sempre opinioni diverse.
Il problema attuale è che questa non è più una guerra. È un’altra cosa.
Una guerra si combatte tra due eserciti. Con tutte la crudeltà che comunque comporta una guerra, ma pur sempre tra due eserciti che hanno scelto di stare in guerra.
Quello a cui stiamo assistendo tutti, TUTTI, in modo assurdamente passivo è un genocidio pianificato scrupolosamente a tavolino. È uno sterminio. È un massacro, un eccidio, una carneficina, un’ecatombe, un annientamento, la distruzione di un popolo. Scegliete voi il temine che vi pare. ( >>> GENOCIDIO )
Mi voglio permettere la presunzione di fare alcune domande a coloro che eseguono gli ordini dell’attuale Presidente di Israele:
- “Da quale parte state adesso voi, figli dei sopravvissuti alla Shoah?”
- “Da quale parte state adesso voi, che avete cercato per anni gli autori del genocidio nazista nei confronti degli ebrei?”
- “Da quale parte state adesso voi, membri del “Popolo Eletto”, nel periodo storico più buio della vostra nuova patria? Mentre il vostro attuale Presidente vi ordina di comportarvi come i peggiori nazisti che hanno cancellato generazioni di ebrei?”
- Se, come è scritto nei libri, «Essere il “Popolo Eletto” non implica superiorità, ma una responsabilità di servire Dio e agire da modello per le altre nazioni. L’ebraismo afferma che l’elezione non si basa sulla superiorità numerica o morale del popolo, ma sull’amore di Dio e sul suo progetto per l’umanità», come riuscite a spiegare l’orrore che si sta consumando nella Striscia di Gaza?
Uccidere deliberatamente i bambini di un popolo vuol dire cancellare quel popolo. Vuol dire cancellare il futuro di un popolo. E non si può negare che lo scopo sia proprio questo.
Sembra una storia già letta, ma con quelli che un tempo erano le vittime oggi al posto dei carnefici. Intorno al 1250 a. C. il faraone, ordina l’uccisione di tutti i neonati maschi ebrei perché preoccupato per l’aumento della popolazione ebraica in Egitto. Un bambino ebreo, nascosto in una cesta e consegnato alle acque del Nilo, viene salvato dalla figlia del faraone. Al bimbo viene dato il nome di Mosè, che significa “salvato dalle acque” che poi guiderà gli ebrei verso la Terra Promessa. La speranza è che qualcuno dei bambini palestinesi di oggi, si possa salvare e diventare una guida saggia per il suo popolo portandolo a dialogare con le nuove generazioni di israeliani per una convivenza pacifica.
A quanto sembra, ad oggi la storia non ha insegnato niente e continuiamo a ignorare tutte le tragedie che si sono susseguite nei secoli. Siamo solo degli ipocriti quando ci riempiamo la bocca dicendo che la storia insegna e che non commetteremo mai più gli stessi errori.
A fermare questo sterminio, visto che nessuna autorità internazionale riesce a farlo, dovrebbero essere gli stessi israeliani e gli ebrei di tutto il mondo. Dovrebbero ribellarsi, dovrebbero manifestare a voce alta contro l’atto genocida di Israele, dovrebbero trovare il modo di destituire il criminale genocida che guida il loro stato. Se è vero che Israele è il popolo eletto allora deve dimostrarlo ribellandosi a voce alta a questo genocidio. A voce alta, in ogni parte del mondo, accanto a coloro che chiedono la fine di questo massacro.
Hamas è un organizzazione terroristica che non rispecchia il popolo palestinese così come il Presidente di Israele non rispecchia tutto il popolo di Israeliano. Spetta ai rispettivi popoli prendere le distanze e ribellarsi ai malvagi che guidano i loro Paesi.
Un appello alle istituzioni: Dopo questo orribile capitolo della storia dell’umanità, dal prossimo 27 gennaio non chiedete più di celebrare il “Giorno della Memoria” perché non ha senso. Non ha più senso ricordare gli orrori del passato quando abbiamo sotto gli occhi, oggi, orrori simili e non siamo in grado di affrontarli né di gestirli né di evitare che succedano.
Celebrare il “Giorno della Memoria” sarebbe solo da ipocriti.
L’umanità potrà trovare Pace con se stessa solo quando porterà l’attuale Presidente di Israele e gli esecutori dei suoi ordini in un processo per genocidio.
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