Antonio De Benedittis: «Precisazioni sulla storia del soldato Rollo Libertario»

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DICHIARAZIONE DI MORTE DEL SOLDATO ROLLO LIBERTARIO

Prendo spunto dalle notizie pubblicate di recente su veglienews a cura dal dott Fabio Coppola  riguardanti il soldato Rollo Libertario  per dare il mio contributo al fine di chiarire dove e quando è avvenuta la morte del soldato.

C’è da dire subito che nel mese di maggio 1947 il Comando del Distretto militare di Lecce ha redatto una dichiarazione di irreperibilità a richiesta dei familiari del Rollo che per questo fine hanno fornito al Comando notizie e luoghi rilevabili dalla corrispondenza avuta con il loro congiunto. Era questa una procedura necessaria per poter ottenere i benefici previsti dalla legislazione all’epoca vigente, contributi, pensione, ecc.)

Questo verbale di irreperibilità è stato utilizzato da studiosi, ricercatori, associazioni combattentistiche, ecc. per collocare il Rollo tra i dispersi del naufragio del Piroscafo “Oria” avvenuto l’11 febbraio 1944 per il semplice fatto che il Rollo scriveva a casa mentre si trovava a Rodi-Egeo, nella zona della P.M. 550, stessa zona in cui si trovavano gli altri soldati vegliesi Mangia, Ruberti e Zimmari che effettivamente si trovarono a bordo del Piroscafo naufragato. Anche i diversi siti consultabili su internet sono discordi nell’elencare il Rollo nella lista degli imbarcati sul Piroscafo naufragato, la maggior parte lo esclude.

A fare chiarezza è intervenuta il 20 marzo 2000 (vedi allegato in calce all’articolo) la Commissione Interministeriale per la formazione e ricostruzione degli atti di morte e di nascita non redatti o andati smarriti o distrutti per eventi bellici istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la quale, a richiesta del fratello Rollo Antonio Donato, dopo aver effettuato tutte le ricerche e accertamenti del caso, ha dichiarato  “che il soldato Rollo Libertario, già dichiarato disperso con regolare verbale di irreperibilità, deve intendersi perito in data 8 settembre 1943 per eventi bellici in Rodi e pertanto che lo stesso, in base alle circostanze emerse, deve intendersi defunto”.

Ancora oggi, a distanza di ben 25 anni dal pronunciamento della Commissione Interministeriale, ricercatori e associazioni continuano ad elencare il Rollo tra i dispersi del naufragio del Piroscafo “Oria”.

Non sarebbe il caso di aggiornare le loro conoscenze?

Antonio De Benedittis

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2 COMMENTS

  1. Buonasera,
    sono il Gen. Antonio Albanese. Dal 2014 al 2017 sono stato l’Addetto per la Difesa presso l’Ambasciata Italiana ad Atene ed ho molto approfondito la vicenda del piroscafo Oria.
    Ho letto con attenzione la lettera del Sig. De Benedittis dalla quale si evince un certo scetticismo, quasi a voler mettere in dubbio la presenza a bordo del piroscafo Orla di Libertario Rollo.
    Evidentemente il Sig De Benedittis disconosce che Libertario Rollo è inserito nel databank dei Caduti/Dispersi nella Seconda Guerra Mondiale, consultabile anche on line, a cura del Ministero della Difesa, ma sopratutto dell’esistenza della lista d’imbarco, sebbene redatta postuma (nel 1947) dall’ing. Antonio Macchi, presidente della Commissione per la tutela degli interessi italiani nel Dodecaneso.
    All’ing. Macchi venne dato il compito di riesumare e rimpatriare le migliaia di salme di soldati italiani presenti nelle isole del Dodecaneso e cercare di ritrovare i tanti “dispersi”. La commissione redasse quindi la presunta lista d’imbarco del piroscafo Oria, attraverso i registri dei frati francescani presenti sull’isola di Rodi.
    Di questo elenco ne sono state rinvenute 2 copie: la prima presso la Croce Rossa Internazionale di Ginevra, la seconda presso l’ex Consolato di Rodi. Quest’ultima copia si trova adesso presso l’ufficio Storico dell’Esercito.
    Da evidenziare che il documento originale sembra sia stato redatto da un frate francescano all’imbarco e che quindi nella ritrascrizione sia possibile siano stati commessi molti errori dattilografici. Questo è il motivo per il qual parecchi nomi risultino storpiati.
    Purtroppo, quando le isole del Dodecaneso vennero consegnate alla Grecia , molta documentazione venne persa, anche a causa della vandalizzazione a cui furono soggette le proprietà italiane e della Chiesa Cattolica. È uno dei motivi per i quali anche presso l’archivio centrale dello Stato o all’archivio Vaticano esista relativamente poca documentazione dei circa 20 anni di occupazione italiana.
    In definitiva, interpolando la documentazione esistente con le testimonianze tramandate dai familiari è assolutamente credibile che Libertario Rollo fosse a bordo del piroscafo Oria la notte fra l’11 ed il 12 Febbraio 1944.
    Con viva cordialità
    Gen. BA (R) Antonio Albanese

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