Lettera del dott. Fabio Coppola
Anche i “ragazzi” vegliesi diedero il loro contributo di sangue e di vite umane alla storia nazionale, conclusasi con l’attuale libertà e democrazia.
Dopo l’armistizio firmato da Italia e Alleati angloamericani l’otto settembre 1943, più di mezzo milione di soldati italiani, ormai sbandati, rifiutarono di aderire al regime collaborazionista con la Germania, la Repubblica Sociale Italiana di Benito Mussolini. Considerati traditori dagli ex alleati tedeschi, furono disarmati e deportati nei lager tedeschi, dove molti trovarono la morte.
Non essendo considerati prigionieri di guerra dai tedeschi, agli Internati Militari Italiani furono negati i diritti previsti dalla Convenzione di Ginevra, la tutela della Croce Rossa, e obbligati ai lavori forzati.
Pertanto con la loro non collaborazione e internamento gli Internati Militari Italiani misero in atto una resistenza passiva, definita da Alessandro Natta in un suo libro “L’Altra Resistenza”.
Giovanni Lupo, soldato deportato deceduto nei lager. Nato l’8 giugno 1924 a Veglie in via Tasso n. 29, da Sante e Albanese Luisa, residente a Veglie in via Duca degli Abruzzi n. 42. Contadino. Soldato appartenente alla 35esima Compagnia Ferrovieri. Deceduto il 29 febbraio 1944 a KREFELD-HULSERBRUCK (Germania), a causa di ferite riportate in seguito a bombardamento aereo, in prigionia. Sepolto ad Amburgo (Germania) – Cimitero Militare Italiano d’onore – Posizione tombale: Riquadro 5 – Fila Y – Tomba 70. Fonti: 1A, 1B.

Veglie, 07/07/2025
Dott. Fabio Coppola
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
- Pati Luceri, Deportati Deceduti di Lecce e Provincia nella Guerra di Liberazione contro il nazifascismo”, Grafiche Giorgiani, Castiglione d’Otranto, (2014).
- https://dimenticatidistato.wordpress.com.
- Registri atti di nascita e di morte del Comune di Veglie (1924 e 1964).
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