dott. Fabio Coppola: «VEGLIE, DEPORTATI DECEDUTI NEI LAGER: VITO SALVATORE ALBANO»

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Foto: gentile concessione dott. Cosimo Albano

Lettera del dott. Fabio Coppola

Dopo ottanta anni dalla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, è doveroso onorare la memoria di chi ha pagato il prezzo massimo per la libertà e la democrazia.

Dopo l’armistizio firmato da Italia e Alleati angloamericani l’otto settembre 1943, più di mezzo milione di soldati italiani, ormai sbandati, rifiutarono di aderire al regime collaborazionista con la Germania, la Repubblica Sociale Italiana di Benito Mussolini. Considerati traditori dagli ex alleati tedeschi, furono disarmati e deportati nei lager tedeschi, dove molti trovarono la morte.

Non essendo considerati prigionieri di guerra dai tedeschi, agli Internati Militari Italiani furono negati i diritti previsti dalla Convenzione di Ginevra, la tutela della Croce Rossa, e obbligati ai lavori forzati.

Pertanto con la loro non collaborazione e internamento gli Internati Militari Italiani misero in atto una resistenza passiva, definita da Alessandro Natta in un suo libro “L’Altra Resistenza”.

“VITO SALVATORE ALBANO, Deportato deceduto nei lager. Nato a Veglie, l’11 gennaio 1919, da Cosimo e Stefanizzi Natalizia. Catturato e prigioniero dei Tedeschi, sin dall’8 settembre 1943. Disperso nel 1944, dal lager 12A. Aveva il numero di matricola 54097. Contadino.”

Foto: gentile concessione dott. Cosimo Albano

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Veglie, Largo Porta Nuova. Casa dove visse Vito Salvatore Albano (ph. F. Coppola, 2025)

Bibliografia: Pati Luceri, Deportati Deceduti di Lecce e Provincia nella Guerra di Liberazione contro il nazifascismo”, Grafiche Giorgiani, Castiglione d’Otranto, (2014).

Veglie, 04/07/2025

Dott. Fabio Coppola

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