Il Comune di Veglie chiede il “RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI PALESTINA E CONDANNA DELLA SITUAZIONE UMANITARIA A GAZA”

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Il Consiglio Comunale di Veglie del 10 Settembre 2025 ha deliberato all’unanimità
la richiesta del “Riconoscimento dello Stato di Palestina”
e la condanna della “Situazione Umanitaria a Gaza”

VEGLIE – Il Consiglio Comunale di Veglie il 10 settembre 2025 ha approvato all’unanimità il punto n. 7 all’ordine del giorno: “Riconoscimento dello Stato di Palestina e condanna della condizione di grave crisi umanitaria a Gaza”.

Nel corso della presentazione della proposta di delibera la Sindaca di Veglie Mariarosaria De Bartolomeo ha dettagliato in maniera chiara e precisa le motivazioni di questa proposta.

Una scelta forte e condivisa, che nasce da un impegno costante del  Comune di Veglie a favore dei valori universali di pace, giustizia e diritti umani.

Veglie si era già distinta in passato con gesti significativi:

  • La Delibera n. 109/2025 con l’apposizione di un lenzuolo bianco come simbolo di pace e contro ogni guerra
  • Il patrocinio all’iniziativa “Veglie per Gaza” promossa da associazioni e parrocchie del territorio
  • Il dialogo continuo con le realtà civiche che hanno chiesto all’Amministrazione un segnale chiaro di solidarietà

Il Consiglio Comunale ha accolto questi inviti, deliberando:
Solidarietà al popolo palestinese
Esposizione della bandiera palestinese
Adesione a iniziative concrete: raccolte fondi, gemellaggi solidali, educazione alla pace
Impegno per la tutela della popolazione civile, l’accesso agli aiuti umanitari e il rispetto del diritto internazionale
Esclusione di rapporti istituzionali con l’attuale governo israeliano
Invio della delibera a Governo, Parlamento, Regione Puglia e ANCI

“Questa non è solo una presa di posizione politica, ma un atto di responsabilità etica e civica, un messaggio chiaro di solidarietà e un invito a restare umani anche di fronte agli scenari più complessi e dolorosi.Continueremo a camminare su una strada fatta di impegno, consapevolezza e partecipazione attiva”, le parole della sindaca Mariarosaria De Bartolomeo.

 La pace non è un gesto isolato: è una cultura da coltivare ogni giorno. Senza sosta.

Di seguito il testo del discorso della Sindaca (estratto dal video del Consiglio Comunale) rivolto ai Consiglieri Comunali e ai Cittadini e a seguire il testo della Delibera che ha per oggetto “RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI PALESTINA E CONDANNA DELLA SITUAZIONE UMANITARIA A GAZA”.

TESTO DEL DISCORSO DELLA SINDACA MARIAROSARIA DE BARTOLOMEO:

Intervengo oggi con un senso profondo di urgenza e di responsabilità per presentare questa proposta di delibera di Consiglio Comunale che ha l’obiettivo di esprimere una posizione chiara e inequivocabile da parte della nostra Amministrazione e del Consiglio Comunale, nonché del Comune che rappresentiamo, sul dramma umanitario in corso sulla striscia di Gaza e per sostenere il riconoscimento dello Stato di Palestina come contributo simbolico e politico nella costruzione della pace.

Tutti noi sappiamo che un comune non ha il potere di riconoscere uno Stato, ma sicuramente è nei nostri poteri quello di poter chiedere tale siffatto riconoscimento presso le associazioni deputate e presso le istituzioni deputate, in primis il nostro governo.

Per rappresentare ciò non si può prescindere da quello che è l’inquadratura internazionale del riconoscimento dello Stato di Israele da parte dell’ONU nel 1949 e dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina nel 1988, nonché gli accordi di Oslo, sottoscritti dalle parti, e il nutrito pacchetto di risoluzioni ONU che appunto fanno da cornice a quanto andremo a richiedere. Perché con la risoluzione del 2014, la numero 2964, il Parlamento Europeo ha dichiarato di sostenere in linea di principio il riconoscimento della Palestina come stato democratico, contiguo e viabile entro i confini del 1967 con Gerusalemme Est capitale, invitando gli Stati membri a riconoscere lo Stato di Palestina e incentivare i negoziati di pace.

Su questa stessa scia, il 10 aprile del 2024, l’Assemblea Generale dell’ONU ha adottato la risoluzione intitolata “Ammissione di nuovi membri alle Nazioni Unite”. E con questa risoluzione stabilisce che lo Stato di Palestina è qualificato per l’adesione alle Nazioni Unite in conformità all’articolo 4 della carta delle Nazioni Unite, dovrebbe pertanto essere ammesso a far parte dell’organizzazione come membro a tutti gli effetti.

Diciamo questo per sottolineare come se il 10 aprile gli Stati favorevoli erano 143 d’innanzi ai massacri della striscia di Gaza, a fine maggio erano 147 su 193. Praticamente, il tre quarti della Comunità Internazionale riconosce il diritto dei palestinesi ad esistere entro quell’entità geografica e politica antecedenti alla guerra del 1967.

Attualmente la Palestina è anche membro della Lega Araba, dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica, del Comitato Olimpico Internazionale, dell’Unesco e di varie altre organizzazioni.

Pertanto il riconoscimento internazionale dello Stato di Palestina è un fatto fondamentale per equiparare la sua condizione sul piano politico a quella di altri Stati, riconoscere le legittime aspirazioni nonché l’autodeterminazione di un popolo ad avere uno Stato e ribadire quelli che sono i diritti inviolabili stabiliti dal diritto internazionale.

Purtroppo l’attuale conflitto in corso nella Striscia di Gaza non sta causando solo migliaia di vittime civili, tra cui donne e bambini, ma sta violando i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario con un vero e proprio sterminio.

Ci troviamo di fronte non ad una semplice emergenza, ci troviamo davanti a una catastrofe umanitaria. Da quasi un anno e anche di più, la Striscia di Gazza, che è una delle aree più densamente popolate di quel territorio, sottoposta a bombardamenti continui, ha un assedio totale che impedisce l’accesso a cibo, acqua potabile, cure mediche, elettricità e carburante.

Le infrastrutture civili, come le scuole, gli ospedali, le ambulanze, i campi profughi, sono state sistematicamente colpite. Vorrei parlare di cifre, non per spaventare, ma per dare l’idea. Secondo alcuni dati citati dall’ufficio del governo della Striscia di Gaza, cari consiglieri, ad agosto 2025 sono stati uccisi almeno 18.000 bambini. Tra palestinesi  in tutto le vittime si attestano a 62.000 morti totali dall’inizio dell’offensiva.

Save the Children afferma che in appena tre settimane sono stati uccisi 3.195 bambini solo a Gaza. Un numero superiore a quello degli ultimi anni di tutte le guerre messe insieme. E questo avviene sotto gli occhi del mondo e la Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite ha stabilito, in un parere del luglio del 2024, che l’occupazione israeliana dei territori palestinesi è illegale e ha riconosciuto le condizioni di vita catastrofiche a Gaza, esortando Israele ad adottare misure per prevenire atti riconducibili al genocidio e a garantire l’accesso degli aiuti umanitari che ad oggi, sulla Striscia di Gaza, è negato.

Un contesto, questo, attuale in cui molti giuristi e osservatori internazionali parlano di vero e proprio genocidio. E non si tratta dunque di una questione ideologica, ma di rispetto del diritto internazionale e dei principi fondamentali dell’umanità.

L’Italia si batte sin dagli anni ’70 affinché vi sia la pace in Medio Oriente. Su iniziative italiane, l’Europa ha dichiarato, nella dichiarazione di Venezia del 1980, il diritto all’autodichiarazione del popolo palestinese. Nel 2012 l’Assemblea delle Nazioni Unite, l’Italia ha votato a favore dell’amministrazione della Palestina, quale Stato osservatore dell’ONU. E nel dicembre del 2014 il Parlamento Italiano ha approvato una mozione che impegnava il governo a sostenere l’obiettivo della costituzione di uno Stato palestinese.

In questa fase storica il silenzio delle istituzioni è una forma di complicità e noi non vogliamo essere complici davanti a un possibile genocidio. E quindi, come rappresentanti eletti dalla cittadinanza, non possiamo girare lo sguardo altrove e non possiamo ignorare il grido di dolore che arriva da Gaza, da bambini mutilati, da genitori che scavano nelle macerie con le mani e da medici che curano senza mezzi, senza medicinali, senza acqua, senza case e senza ospedali. La Costituzione Italiana, all’articolo 11, ripudia la guerra come strumento dell’offesa degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

L’articolo 114 della Costituzione ci dà la possibilità, come istituzione comunale, di avere la possibilità di chiedere al governo al Parlamento, alle cariche istituzionali, la possibilità di riconoscere lo Stato di Palestina e di porre fine al genocidio sulla Striscia di Gaza.

Il Comune di Veglie più volte  si è distinto, e ringrazio gli amministratori tutti, con azioni a sostegno della pace, sia in questa che nelle precedenti amministrazioni.

L’ultima delibera di Giunta Comunale è del 21 luglio 2025, con la quale la Giunta Comunale dell’attuale amministrazione dava atto di indirizzo per l’esposizione di un sudario bianco contro tutte le guerre nel mondo.

L’amministrazione Comunale ha patrocinato un evento il 29 luglio organizzato dalle associazioni di volontariato del territorio, nonché dalle parrocchie del nostro comune affinché tutta la cittadinanza potesse essere informata su quella che è l’attuale situazione del conflitto arabo-israeliano e sulla Striscia di Gaza. Le stesse associazioni hanno chiesto, per il tramite della Sindaca, della Sottoscritta, di riconoscere l’attuale situazione umanitaria ed esporre la bandiera palestinese come simbolo di vicinanza a questo popolo.

Il Riconoscimento dello Stato di Palestina  non equivale solamente a un atto di diritto internazionale, a un atto politico, ma rappresenta anche il riconoscimento delle legittimi aspirazioni di un popolo ad essere Stato Sovrano e avere gli stessi diritti e gli stessi doveri all’interno del diritto internazionale, porlo allo stesso livello del nostro Stato e degli altri Stati riconosciuti.

Pertanto, così come nella presente delibera si richiede, io andrò ad elencare quelle che sono le richieste affinché questo Consiglio Comunale voti all’unanimità la presente deliberazione. E quindi:

DI ACCOGLIERE l’invito delle associazioni di volontariato del territorio e delle associazioni cattoliche delle parrocchie di Veglie esprimendo solidarietà al popolo palestinese con l’esposizione della bandiera Palestinese; condannando ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza, aderendo a iniziative concrete per campagne di raccolta fondi, gemellaggi solidali, promozione della pace e dell’informazione nelle scuole e tra i cittadini della posizione pubblica, ferma e inequivocabile, di condanna di ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza.

DI SOSTENERE azioni finalizzate al rispetto dei diritti umani, a alla fine delle ostilità;

DI NON AVVIARE, come Ente comune di Veglie, rapporti internazionali che possano andare ad avere collegamenti internazionali con il governo israeliano.

DI RAPPRESENTARE presso Governo e ANCI le richieste di:

  1. riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa;
  2. di sostenere anche congiuntamente con altre istituzioni il forte impegno assunto nel 2014 dal Parlamento europeo del riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Unione europea, nel rispetto del diritto alla sicurezza dello Stato di Israele;
  3. di agire in sede ONU per un immediato riconoscimento della Palestina quale membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere alla Palestina e ad Israele di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità;
  4. di sostenere, in tutte le sedi internazionali e multilaterali, ogni iniziativa volta a esigere il rispetto immediato del cessate il fuoco;
  5. di accertare l’esistenza di un rischio imminente di genocidio, rischio già sollevato dalla Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite, sollecitando i Paesi terzi, inclusa l’Italia, a fare di tutto per evitare l’imminente massacro;
  6. di sospendere ove in essere, le autorizzazioni di vendita di armi allo Stato Israeliano concesse anteriormente alla dichiarazione dello stato di guerra dell’8 ottobre 2023;

Con la presente deliberazione si chiede a tutti i consiglieri di votarla all’unanimità e poi di inviarla alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, al Presidente delle Camere del Parlamento, alla Presidenza della Repubblica, al Presidente della Regione Puglia, al Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI); al Presidente Regionale di ANCI Puglia;

DI DARE massima diffusione del presente ordine del giorno alla cittadinanza ma soprattutto di impegnarci formalmente alle politiche di Pace e di collaborazione e di uguaglianza.

Lo so che il tema è complesso e delicato. Lo so che c’è bisogno di affrontare con responsabilità un tema di questo genere come so anche che il conflitto arabo-israeliano non nasce l’8 ottobre 2023. Ma noi come consiglio comunale dobbiamo stare dalla parte della vita, dalla parte del diritto e soprattutto dalla parte della dignità umana. Per questo chiedo che questa proposta di delibera di consiglio comunale venga approvata all’unanimità da questa assise. Grazie.

 

TESTO INTEGRALE DELLA DELIBERA:

IL CONSIGLIO COMUNALE

PREMESSO CHE

  • Il Riconoscimento dello Stato d’Israele da parte dell’ONU (1949) e dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (1988), gli Accordi di Oslo (1993-95) sottoscritti dalle parti e il nutrito pacchetto di risoluzione ONU costituiscono il quadro di riferimento giuridico necessario per dar corso al riconoscimento dello Stato di Palestina;
  • Con la Risoluzione 2014/2964(RSP) (17 dicembre 2014): il Parlamento Europeo ha dichiarato di “Sostenere in linea di principio il riconoscimento della Palestina come Stato democratico, contiguo e viabile, entro i confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale”, invitando gli Stati membri a riconoscere lo Stato di Palestina e a incentivare negoziati per la pace;
  • Il 10 Aprile 2024 l’Assemblea Generale ONU ha adottato la risoluzione intitolata “Ammissione di nuovi membri alle Nazioni Unite” (documento A/ES-10/L.30/Rev.1) con 143 voti favorevoli, 9 contrari e 25 astensioni. La risoluzione stabilisce che lo Stato di Palestina è qualificato per l’adesione alle Nazioni Unite in conformità all’articolo 4 della Carta delle Nazioni Unite e dovrebbe pertanto essere ammesso a far parte dell’Organizzazione come membro a tutti gli effetti.

CONSIDERATO CHE

  • Alla fine di maggio 2024 Spagna, Norvegia, Slovenia ed Irlanda si sono unite al gruppo di Stati membri dell’ONU che riconoscono formalmente lo Stato della Palestina;
  • Ad oggi sono 147 su 193 Stati membri delle Nazioni Unite, ovvero tre quarti della comunità Internazionale, riconoscono il diritto dei palestinesi ad esistere come entità geografica e politica, entro i confini antecedenti la guerra del 1967 e con Gerusalemme capitale condivisa, quale passo fondamentale per una equa soluzione politica del conflitto che porti ad una pace duratura;
  • Lo Stato di Palestina è attualmente membro della Lega Araba, dell’organizzazione della Cooperazione islamica, del G7, del Comitato Olimpico Internazionale, dell’UNESCO e di varie altre organizzazioni internazionali;
  • Il riconoscimento internazionale dello Stato di Palestina è un passo fondamentale per equiparare la sua condizione sul piano politico a quella di altri Stati, riconoscere le legittime aspirazioni nonché di autodeterminazione del popolo palestinese, avere uno Stato e ribadire le tutela previste dal diritto internazionale.

ATTESO CHE

  • L’attuale conflitto in corso nella Striscia di Gaza ha causato migliaia di vittime civili, tra cui donne e bambini, in violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale umanitario, con un vero e proprio sterminio deliberato di bambini, donne e civili;
  • In Cisgiordania e a Gerusalemme est, le misure repressive dell’Autorità occupante che da 58 anni condizionano la vita dei palestinesi sono state ulteriormente inasprite;
  • Le operazioni militari hanno provocato violazioni inaccettabili e sistematiche del diritto internazionale ed umanitario, inclusa la morte di civili per fame e denutrizione, e la distruzione di infrastrutture essenziali;
  • L’accesso a alimenti, acqua, medicine e strumentazione sanitaria è stato drasticamente ridotto, aggravando la situazione umanitaria e mettendo in pericolo la vita di migliaia di persone;
  • Le morti indirette, ovvero i decessi causati non da ferite letali ma dalle conseguenze del conflitto sulle condizioni di vita, dalla distruzione che porta nelle condizioni economiche, sociali, psicologiche, di salute, sono state stimate in un numero significativo;
  • La Corte Internazionale di Giustizia (CIG) delle Nazioni Unite ha stabilito, in un parere del luglio 2024, che l’occupazione israeliana dei territori palestinesi è illegale e ha riconosciuto le condizioni di vita “catastrofiche” a Gaza, esortando Israele ad adottare misure per prevenire atti riconducibili al genocidio e a garantire l’accesso agli aiuti umanitari. La CIG ha anche accertato l’esistenza di un rischio imminente di genocidio nell’ordinanza cautelare del 26 gennaio 2024, sollecitando la responsabilità ovvero gli obblighi degli Stati terzi, inclusa l’Italia, di fare tutto il possibile per prevenire un genocidio in corso.

RICORDATO CHE

  • La politica estera Italiana fin dagli anni 70 è sempre stata trasversalmente impegnata per la pace in Medio Oriente e per il riconoscimento dei diritti legittimi del popolo palestinese;
  • Su iniziativa italiana l’Europa, con la dichiarazione di Venezia del 1980, riconobbe il diritto all’autodichiarazione del popolo palestinese;
  • Nel 2012 all’Assemblea delle Nazioni Unite l’Italia votò a favore dell’Amministrazione della Palestina quale Stato osservatore dell’ONU;
  • Nel dicembre 2014 il Parlamento italiano ha approvato una mozione che impegnava il Governo a “sostenere l’obbiettivo della costituzione di uno Stato Palestinese” e a promuovere il riconoscimento della Palestina quale stato democratico e sovrano entro i propri confini dal 1967, con Gerusalemme capitale condivisa”, sostenendo e promuovendo i negoziati diretti tra le parti.

SOTTOLINEATO CHE

  • La Costituzione della Repubblica Italiana, all’art. 11, ripudia la guerra come strumento di offesa degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;
  • Il Comune di Veglie nel quadro della sua autonomia gerarchica Statale, già riconosciuta dall’art 114 della Costituzione, nonché riportata nei principi generali dello Statuto Comunale, all’art. 4, comma 14, dello stesso Statuto Comunale, prevede come principi programmatici “la diffusione della cultura d’Europa come entità sovranazionale”, nonché un impegno dell’Ente a “ricercare ogni forma di collaborazione per la realizzazione delle iniziative di solidarietà e cooperazione in favore dei paesi in via di sviluppo”;
  • Il Comune di Veglie si è più volte distinto per azioni a sostegno dei valori di pace e giustizia, come già dimostrato con la Delibera di Giunta Comunale n.109 dell’11/06/2025 relativa all’esposizione simbolica di un lenzuolo bianco come simbolo di Pace;
  • L’amministrazione comunale con DGC n. 133 del 21/07/2025 ha voluto patrocinare un evento conoscitivo e di sensibilizzazione, organizzato dalle associazioni di volontariato del territorio e dalle associazioni cattoliche delle parrocchie di Veglie il 29 luglio 2025 in Piazza Umberto I, sulla grave crisi umanitaria a Gaza a causa delle operazioni militari israeliane successive agli attacchi del 7 ottobre 2023;
  • Durante l’incontro pubblico del 29 luglio u.s. gli organizzatori dell’evento hanno consegnato alla Sindaca un documento con il quale hanno richiesto all’amministrazione comunale di esprimere solidarietà al popolo palestinese con l’esposizione della bandiera Palestinese; condanna per ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza, nonché l’adesione a iniziative concrete con campagne di raccolta fondi, gemellaggi solidali, promozione della pace e dell’informazione nelle scuole e tra i cittadini.

EVIDENZIATO CHE

  • Il riconoscimento dello Stato di Palestina non solo equiparerebbe la Palestina agli altri Stati sul piano Politico, ma rappresenterebbe anche un riconoscimento alle legittime aspirazioni del popolo palestinese ad un proprio stato sovrano. Inoltre rafforzerebbe le tutele previste dal diritto internazionale, contribuendo a creare le condizioni per una ripresa equa e dei negoziati di pace tra israeliani e palestinesi ponendo fine alla sanguinosa guerra.

Tutto ciò premesso, Il Consiglio Comunale

DELIBERA

  1. DI RICHIAMARE Le premesse quale parte integrante e sostanziale del presente atto;
  2. DI ACCOGLIERE l’invito delle associazioni di volontariato del territorio e dalle associazioni cattoliche delle parrocchie di Veglie esprimendo solidarietà al popolo palestinese con l’esposizione della bandiera Palestinese; condannando ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza, aderendo a iniziative concrete con campagne di raccolta fondi, gemellaggi solidali, promozione della pace e dell’informazione nelle scuole e tra i cittadini della posizione pubblica, ferma e inequivocabile;
  3. DI SOSTENERE azioni finalizzate al rispetto dei diritti umani, della fine delle ostilità e della protezione della popolazione civile palestinese, con particolare attenzione all’accesso a alimenti, acqua, medicine e strumentazione sanitaria;
  4. DI NON AVVIARE, come Ente comune di Veglie, considerate le ostilità e le gravi violazioni del diritto internazionale in corso, progetti, collaborazioni o relazioni istituzionali con i rappresentanti del Governo israeliano in carica e con tutti i soggetti ad esso direttamente riconducibili;
  5. DI RAPPRESENTARE presso Governo e ANCI le richieste di:
    1. riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele, con la piena assunzione del reciproco impegno a garantire ai cittadini di entrambi gli stati di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza e da atti di terrorismo;
    2. sostenere anche congiuntamente con altre istituzioni – forte dell’impegno assunto nel 2014 dal Parlamento europeo – il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Unione europea, nel rispetto del diritto alla sicurezza dello Stato di Israele;
    3. di agire in sede ONU per un immediato riconoscimento della Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere alla Palestina e ad Israele di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità;
    4. sostenere, in tutte le sedi internazionali e multilaterali, ogni iniziativa volta a esigere il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi la protezione della popolazione civile di Gaza e la fine delle violenze nei territori palestinesi occupati, la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri e senza restrizioni all’interno della Striscia, il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario;
    5. accertare l’esistenza di un rischio imminente di genocidio, rischio già sollevato dalla Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite nell’ordinanza cautelare del 26 gennaio 2024, con la quale di fatto ha sollecitato alla responsabilità gli Stati terzi, inclusa l’Italia, di fare tutto il possibile per impedirne il genocidio;
    6. sospendere ove in essere, le autorizzazioni di vendita di armi allo Stato di Israele concesse anteriormente alla dichiarazione dello stato di guerra dell’8 ottobre 2023, al fine di scongiurare che tali armamenti possano essere utilizzati per commettere gravi violazioni del diritto internazionale umanitario, nonché a sostenere e farsi promotore, a livello europeo con gli altri Stati membri, di opportune iniziative volte alla totale sospensione della vendita, della cessione e del trasferimento di armamenti allo Stato di Israele, proporre azioni efficaci contro le violazioni del diritto internazionale e umanitario da parte del Governo di Israele;
  6. DI INVITARE Sindaco e Giunta a trasmettere il presente atto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ai Presidenti delle Camere del Parlamento, alla Presidenza della Repubblica, al Presidente della Regione Puglia, al Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI); al Presidente Regionale di ANCI Puglia;
  7. DI DARE massima diffusione del presente ordine del giorno alla cittadinanza e alle associazioni affinché vengano informate dell’impegno dell’Amministrazione comunale per la promozione della pace, dei diritti e della giustizia;
  8. DI DICHIARARE la presente deliberazione, con separata analoga votazione, immediatamente eseguibile ai sensi e per gli effetti dell’articolo 134, comma 4, del d.lgs. 267/2000, stante l’urgenza di provvedere.

 

LINK PER SCARICARE IL PDF DELLA DELIBERA:

>>> RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI PALESTINA E CONDANNA DELLA SITUAZIONE UMANITARIA A GAZA

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