«RILIEVI ETICI AL CIMITERO» Lettera di Remo Coppola

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Lettera del cittadino Remo Coppola agli amministratori riguardo i disservizi cimiteriali

Esiste un detto antico: Ci sputa an cielu, an facce ni cate”.

Questa saggia riflessione, anche se un po’ in disuso, oggi sento di riutilizzarla per evidenziare alcune problematiche sui servizi cimiteriali a chi si trova a reggere le sorti di questo paese, quale veterano di militanza politica già in tempi passati, che ha vissuto solo per trovare insignificanti quanto ipotetiche anomalie dei servizi solo per creare un proprio prestigio politico.

Oggi, nello spirito di collaborazione, evidenzio alle SS.VV., compresi i responsabili di servizio, che il campo degli indecomposti del cimitero di Veglie non ha la minima attenzione e rispetto nella cura manutentiva. Sui social qualcuno segnalava, attraverso delle foto, la trascuratezza dell’ambiente dove l’erba copriva le stesse lapidi.

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Aver posto rimedio, forse perché segnalato, è sempre un dato positivo ma perde il suo valore nel constatare il modo in cui l’erba è stata tagliata.

Senza rispetto alcuno, sono state imbrattate le lapidi di erba sminuzzata i cui residui, data la bella giornata,  si sono incollati al marmo.

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Inoltre, l’erba tranciata e abbandonata in loco era così tanta da non far evidenziare le stesse fosse.

Mi permetto di suggerire che bastava una semplice scopa, un rastrello e della buona volontà.

Domenica 27 aprile 2025, ore 10:35, alcuni familiari interessati per i propri cari provvedevano a rimediare a ciò che sicuramente e con certezza spetta ad altri, come al detentore del servizio ma ancor di più all’amministratore in possesso della delega ai servizi cimiteriali. Infatti, l’Ente resta sempre e comunque responsabile nei confronti dei cittadini per mancata vigilanza.

L’appaltatore e/o affidatario dei lavori, secondo l’art. 1655 del C.C. “si assume la responsabilità di raggiungere quel risultato previsto dal contratto che deve essere raggiunto in applicazione al criterio di diligenza professionale”.

Evidenzio con rammarico che le fosse sprofondano in quanto non vengono rimpinguate con della terra, così come una lastra di marmo rotta sicuramente per attraversamento di pesi o mezzi pesanti.

 

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Vedere lo stato dei luoghi, durante e dopo le esumazioni, risulta essere più un campo di battaglia che un campo-santo. Ieri, tutto questo sarebbe stato “viatico” per interpellanze e ammonizioni.

 

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Febbraio 2024

La giusta cura dei luoghi, da parte di tutti e nessuno escluso, è segno di civiltà sia nelle piccole che nelle grandi cose.

Il cittadino
Remo Coppola

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