LIBERTARIO ROLLO (II parte)
Lettera del dott. Fabio Coppola
VEGLIE – Soldato Rolla Libertazio. Così è registrato nella lista degli imbarcati sul piroscafo “Oria” Libertario Rollo. Dopo l’armistizio dell’otto settembre 1943, la Germania considerò traditori gli ex alleati. Gli italiani catturati dai tedeschi ebbero la possibilità di aderire alla Repubblica Sociale Italiana di Mussolini; chi rifiutò fu deportato e internato nei lager tedeschi obbligato ai lavori forzati, diventando quindi Internato Militare Italiano (IMI).
Nell’isola greca di Rodi l’esercito italiano ormai senza una guida consegnò le armi ai tedeschi, e migliaia di non collaborazionisti furono deportati.
L’undici febbraio 1944 Il piroscafo “Oria” salpò da Rodi con circa 4200 militari italiani ammassati a bordo; il giorno successivo causa maltempo la nave si incagliò nelle acque dell’isola di Patroklos e affondò. I militari italiani superstiti furono solo trentasette. Il mare restituì alcune centinaia di corpi, alcuni furono seppelliti in spiaggia sul luogo del ritrovamento in fosse comuni.
Sul piroscafo “Oria” insieme a Libertario Rollo, nato a Caprarica di Lecce il 14 aprile 1922 da Raffaele e Montinaro Nicoletta, morirono anche: Mangia Angelo, nato a Veglie il 17 aprile 1922 da Salvatore e Patera Giovanna, 9° Rgt. Ftr. “Regina”, dal 4° campo di Raccolta di Rodi, carrettiere;
Ruberti Oronzo di Michele, nato a Veglie il 6 novembre 1922; Zimmari Santo, nato a Veglie il 3 novembre 1915 da Salvatore e Malerba Giovanna, meccanico.
Il monumento a Libertario Rollo fu collocato il 16 febbraio 2008 a Veglie in Largo Enrico Caruso, su via Convento.
Veglie, 21/05/2025
Dott. Fabio Coppola
Riferimenti bibliografici:
- Pati Luceri, “Partigiani e Deportati Deceduti di Lecce e Provincia nella Guerra di Liberazione contro il nazifascismo”, (Grafiche Giorgiani, Castiglione d’Otranto, 2014);
- piroscafooria.it.
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