MERY FIORE E LA SUA BAND IN STUDIO PER IL NUOVO ALBUM

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L’artista (di Leverano) e i suoi musicisti (di Veglie) dopo i concerti di New York entrano in studio di registrazione per il nuovo lavoro

MERY FIORE DALLE MILLE SFUMATURE

(Articolo dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 25/11/14 – Ennio CIOTTA)

Mery Fiore, salentina, classe ’92, cresce e si imbeve di musica sin da piccola. Dopo alcuni esperimenti goliardici legati al favoloso mondo del liceo, è con l’università che la sua attività concertistica ha veramente inizio. Le sue prime esibizioni all’interno del coro gospel, e quelle a capo di diverse cover band dal repertorio misto, le aprono la strada al mondo della composizione e della scrittura personale.

Nel 2013 un regalo fortuito, la vecchia tastiera di suo amico, la aiuterà a scrivere i suoi primi brani, riorganizzando e concretizzando quelle che prima erano soltanto delle idee musicali registrate a random sul suo registratore di fiducia. Così nascono testi su tutto ciò che la circonda ricamati su trame semplici di accordi spontanei e versi vissuti: gli ingredienti della sua musica.

Incontra i suoi amici e attuali musicisti e nasce il set e la cornice elettronica, il sound ufficiale del progetto. Insieme a loro la corolla di questo fiore si colora di mille sfumature.

Durante l’estate hanno pubblicato il primo singolo e video-clip “Tell me”. A settembre si sono aggiudicati il titolo nazionale Best Arezzo Wave Band 2014 e quindi una borsa di studio che ha consentito loro di suonare alla Cinema and Music Marathon di New York.

«Sono andata a divertirmi! Ci sono andata chiaramente per suonare e ne ho approfittato per vivere una delle più belle pazzie del mondo. Ero già stata in altre capitali ma New York è peculiare nella sua pazzia e nel suo caos. Ho conservato molti ricordi di questa esperienza, mi hanno ispirato e non vedo l’ora di portare queste immagini in sala prove».

Sappiamo che avete fatto due concerti …

«Il primo live era organizzato da Arezzo Wave al Trash Bar a Williamsburg a Brooklin mentre un’altra data ce la siamo procurata da soli ad Harlem, quartiere molto intrigante. La prima data è servita a rompere il ghiaccio, è stato il nostro primo concerto fuori dall’Italia»

Come hai percepito l’ambiente musicale il New York?

«Il locale ad Harlem era un tipico jazz club, eravamo piuttosto fuori contesto anche se siamo molto piaciuti al proprietario e la risposta è stata positiva. Abbiamo scambiato ovunque moltissimi contatti. Mi sembrava ci fosse un interesse reale nei nostri confronti».

La tua band è in piedi da meno di un anno ed hai già raggiunto una serie di traguardi importanti. Tu hai 22 anni. Cosa vuoi fare da grande?

«Sto già facendo quello che voglio fare. Sono sempre stata la formichina che lavora nel presente per costruirsi un futuro. Mi è sempre piaciuto questo metodo. Vivo sempre proiettata in avanti. Mi auguro quindi che questo sia il mio futuro».

Quanto la tua terra ha influenzato il tuo modo di fare musica?

«Il Salento non può non ispirarti. Questo è un dato di fatto. Inoltre ho sempre avuto dalla mia terra una risposta positiva da parte della gente. Mi sono sempre sentita accolta a braccia aperte. Il territorio mi ha sempre dato quella fiducia necessaria per andare avanti».

Che progetti ci sono in cantiere?

«Dopo l’ultimo concerto del tour estivo alla Festa del vino novello a Leverano ci siamo già chiusi in studio per arrangiare nuovi brani e per registrare il disco».

http://youtu.be/XC4464lqn3g

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