SULL’ESITO DELL’APPELLO AI VEGLIESI

(maggiorenni e di buona volontà)

Lettera di Pasquale Cirillo:

Un mese fa, circa, ho pubblicato un appello ai vegliesi per la costituzione di una lista elettorale a voti zero, evidentemente, non essendoci alcuna lista, i vegliesi che hanno risposto all’appello, non sono stati sufficienti.

Ora si pone la questione, quale sindaco votare, o meglio, esplicitando un concetto che da diverse elezioniamministrative si ripropone: quale candidato sindaco meno peggio votare.

Lo scenario attuale propone cinque liste.

Una assolutamente non votabile, tre con candidato sindaco meno peggio, ed una lista di giovani ragazzi vegliesi.

Il candidato sindaco e la lista ad esso associata assolutamente non votabili, presentano numerose controindicazioni, tra queste alcune vengono di seguito elencate:

  • Nuocerebbero gravemente al bene comune e alla gestione della cosa pubblica
  • Occuperebbero i presidi di democrazia riducendo la partecipazione alla vita amministrativa
  • Finalizzerebbero la loro azione amministrativa per scopi elettorali
  • Anti-ambiestalisti conclamati
  • Incapaci di erogare servizi ai cittadini ma solo favori, da contraccambiare
  • Baroni dei voti da lungo corso
  • Eticamente improponibili per amministrare il nostro paese
  • Clientelisti e narcisisti di professione

I restanti tre canditati a sindaco meno peggio, hanno caratteristiche differenti:

Si potrebbe optare per il candidato sindaco meno peggio più incapace, affinché produca il minor numero di danni per il paese. Una soluzione da non sottovalutare.

Si potrebbe prendere in considerazione il candidato sindaco meno peggio con la più spiccata propensione a risolvere i suoi affari, definiamolo più esplicitamente, un sindaco di scopo. Potrebbe essere un’opportunità per qualcuno.

Per i più accorti, ci sarebbe il candidato sindaco meno peggio con flebili speranze che possa produrre qualcosa di utile per i cittadini vegliesi. Poco più di una speranza.

Queste quattro liste elettorali, annoverano al loro interno Baroni dei voti e personaggi di “inchimientu”, tutti etichettati con slogan capaci di risolvere le problematiche che gravano su Veglie.

Ciò risulta particolarmente singolare, in quanto i Baroni dei voti, si alternano tra gli scranni dell’amministrazione vegliese da oltre vent’anni e non si sono accorti che hanno trasformato il nostro paese in un dormitorio apatico e insignificante; ed ancora, i personaggi di “ichimientu” sei settimane addietro erano totalmente permeabili alle questioni del paese, i più svegli tra questi venivano “adrenalinizzati” solo da argomenti che trattavano esclusivamente i loro interessi e il loro profitto, per gli altri, indifferenza completa.

Oggi presentano programmi politici, discutono di problemi del paese, propongono soluzioni. Magicamente, questo agglomerato di scienza politica, può risollevare le sorti del paese.

BUSCJARDI!

Una trattazione particolare va riservata alla lista di giovani vegliesi che, con l’unica idea realmente utile per il futuro del nostro paese, hanno presentato, in piena autonomia, la possibilità di cambiamento.

Nonostante la mia personale repulsione verso il candidato sindaco, oggettivamente devo riconoscere che è l’elemento più apprezzabile nello scenario politico vegliese.

Si può discutere della composizione, obiettare sui contenuti e sulle capacità, ma l’idea di affidare a dei giovani il futuro vegliese è la strada maestra da praticare, da tutelare e custodire se intendiamo scalzare i dinosauri dal Palazzo Comunale.

Quanto esposto sinora non risolve ancora la questione di chi votare.

Nell’appello ai vegliesi, indicavo due possibilità, la prima proponeva di indirizzare il voto all’omologo speculare al Barone dei voti che si deve votare, ma in tanti mi hanno detto che è un concetto difficile.

Bene, adottiamo l’altro suggerimento, che individuava il candidato votabile in quello che occupa la undicesima posizione nella lista.

Le motivazioni sono descritte all’interno della lettera “Appello ai vegliesi” .

Sono pienamente consapevole che queste parole potrebbero essere delle parole al vento o come un concittadino, filosoficamente più corredato, potrebbe definire come: “parole in cerca di una manciata di visibilità in più all’interno della comunità e nient’altro”.

I motivi della volatilità di queste parole sono chiari e tutti riconducibili all’inamovibilità dei voti dei Baroni dei voti, ma dei piccoli passi in avanti sono stati fatti chiarendo alcuni concetti:

  • Si è parlato per la prima volta dei Baroni dei voti, tracciandone in qualche modo l’identikit
  • Si è parlato per la prima volta di libertà di voto o meglio di voto vincolato
  • Si è parlato per la prima volta di quale sindaco meno peggio votare, purtroppo.
  • Si è parlato per la prima volta di votare l’undicesimo candidato, sarebbe rivoluzionario

Di segno completamente opposto è l’importantissima novità comparsa all’orizzonte, una nuova opportunità, un’idea: investire nel futuro di Veglie con un gruppo di giovani ragazzi.

Creiamo un’incubatrice “Neutra” e salvaguardiamo e difendiamo questi giovani ed altri che potrebbero aggregarsi, tuteliamoli dai facoceri della politica vegliese, cerchiamo di comprendere il loro lessico, le loro necessità e facciamoli crescere in piena e totale autonomia, in modo da poter proporre alle prossime elezioni amministrative un nucleo solido di nuovi reali Amministratori.

Veglie, li 12.09.20

Pasquale Cirillo

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