SITUAZIONE EUROPA E SITUAZIONE VEGLIE

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RIFLESSIONI DI CECILIA CAPOCCIA ALLA VIGILIA DEL VOTO

 

Siamo alla vigilia di un appuntamento importante: le Elezioni europee.

Noi cittadini siamo chiamati, attraverso il voto, ad eleggere i rappresentanti che siederanno nel Parlamento europeo.

Si respira tuttavia un’aria antieuropeista nella nostra nazione e anche in tutti i paesi membri (Francia, Olanda etc..), colpa di una crisi economica che morde tutte le nazioni.

Eppure di fronte a concordati internazionali a 30 anni, tra colossi tra Russia e Cina (è di questi giorni l’accordo di fornitura di gas dalla Russia alla Cina), ridisegnano un quadro geopolitico che sposta l’asse economico-finanziario a favore di quei paesi, mantenendo l’Europa fuori e ridimensionando la sua potenza economica. É necessario, pertanto che contribuiamo a creare un Europa unita e forte per competere in questo mondo globalizzato.

E’ assurdo pensare di tornare indietro, nostalgici della moneta locale o sostenendo la politica di difesa dei nazionalismi estremi.

Esperti nel campo finanziario, affermano che l’uscita dall’euro, porterebbe la nostra nazione ad un’inflazione alle stelle, fuga dalle banche per il ritiro dei risparmi, conseguenza l’introduzioni di altissimi tassi d’interesse, in poche parole il default.

La politica dell’austerità, imposta dal governo tedesco ha contratto i consumi, ha creato disoccupazione e recessione economica. E’ necessario cambiare verso. Noi possiamo farlo attraverso il voto.

E’ necessario che ogni nazione si dia una regolazione interna. É colpa dell’euro se la nostra nazione ha accumulato da decenni un debito pubblico cosi esorbitante? Non è forse colpa di una politica che ha gestito in maniera così sconsiderata la nostra finanza, senza parlare della mancata lotta all’evasione, alla mafia (in questi giorni ricorre l’anniversario del sacrificio della loro vita di illustri magistrati come Falcone e Borsellino), o la mancata riforma della giustizia .

É necessario che l’Europa adotti una politica forte per essere all’altezza del Premio Nobel per la Pace, conferitole qualche anno fa, e possa adoperarsi a spegnere i focolai di guerra presenti nel sud del mondo, che costringono tanti popoli a migrare nel nostro continente per sperare in un futuro migliore.

Ed ora poche riflessioni sulla situazione del nostro paese, Veglie.

Da circa un mese abbiamo assistito alle dimissioni del sindaco Aprile, per impossibilità ad avere una maggioranza, che potesse portare a compimento il suo mandato elettorale. Sul Web si susseguono le riflessioni sulle possibili cause. Chi, espone la mancata adesione all’accordo etico-morale sottoscritto al momento dell’insediamento, finalizzato al risanamento del Comune.

Ma si dimentica, tuttavia, che tranne qualcuno nuovo, gli attori politici, da vent’anni a questa parte, sono sempre gli stessi.

Era come affidare a Dracula la direzione di un Centro trasfusionale.

Senza considerare il trasformismo politico o la politica delle “larghe intese” già da tempo, noi antesignani.

La colpa principale del fallimento sta, appunto, in una mancanza di progettualità politica, nella scarsa o nulla capacità di rilevare i bisogni reali della comunità, nel personalismo della politica, nel coltivare il piccolo interesse privato a scapito del bene collettivo.

Per riprendersi da questo default etico, sociale e politico non possiamo che ripartire dai partiti, se pur larve e con tutti i loro difetti ed errori che nel passato hanno compiuto , essi sono strumenti di democrazia, contemplati nella nostra carta costituzionale. É lì che attraverso il confronto e la dialettica possiamo misurarci per individuare i bisogni, le priorità e gli strumenti, per poter crescere ed essere utili alla nostra comunità vegliese.

Cecilia CAPOCCIA

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