“Sulle orme della sclerosi multipla – La Rinascita”: Lunedì 8 Aprile a Veglie si presenta il libro di Maria De Giovanni

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«SULLE ORME DELLA SCLEROSI MULTIPLA – LA RINASCITA»

A Veglie la presentazione del libro di Maria De Giovanni

Lunedì 8 Aprile 2019 ore 18.30 – Veglie – Biblioteca Comunale via Damiano Chiesa

VEGLIE – Sarà presentato Lunedì 8 Aprile 2019 alle 18.30 presso la Biblioteca Comunale di Veglie in via Damiano Chiesa il libro autobiografico  “Sulle orme della sclerosi multipla – La Rinascita” di Maria De Giovanni (Graus Editore).

Dialogherà con l’autrice il Sindaco di Veglie dott. Claudio Paladini. L’evento è organizzato dal Comune di Veglie.

Dopo il successo del suo primo libro dal titolo “Sulle orme della sclerosi multiupla”, nel quale  ha messo a nudo la sua dignità di donna e di mamma in un  viaggio di speranza e di spiritualità con le persone che le sono state accanto in tutti i momenti di questa difficile esperienza, l’autrice Maria De Giovanni torna  a raccontare la sua esperienza nel suo nuovo libro “La Rinascita”. Una donna coraggio alle prese con la sclerosi multipla, ma che nonostante le mille difficoltà, cerca sempre e comunque di essere un esempio, per chi lotta ogni giorno, per chi ha bisogno di una spalla su cui piangere e per chi non riesce a trovare la luce in fondo al tunnel.

Per Maria de Giovanni, presidente dell’Associazione SunRise (a cui sarà devoluto il ricavato del libro), rinascere infatti è possibile, magari aiutando il prossimo, lasciando nero su bianco la medicina per andare avanti con la bellezza del cuore.

Definita Donna Coraggio, punto di riferimento per medici e psicologi, Maria De Giovanni è una giovane donna salentina (di Borgagne frazione di Vernole), madre e moglie, affetta dal male oscuro della sclerosi multipla, una malattia gravissima che può solo peggiorare. Si occupa di comunicazione e modera eventi scientifici. Si trasferisce dalla Svizzera in Italia, nel Salento, dove le viene diagnosticata la malattia. Purtroppo lo stadio in cui si trova è abbastanza avanzato e le cure in un primo momento non sono efficaci, per questo e per la sua non accettazione della malattia si lascia morire a piccole dosi. Col tempo si riscopre attraverso un percorso introspettivo e trova la forza di combattere. Parte da qui la sua rinascita, la sua indole di guerriera prevale e convive con quella che definisce la sua amica- nemica. La malattia le apre uno squarcio di visione che le permette di approfondire la sua spiritualità da cui trae grande forza e decide di utilizzare l’unico format vivente che la fa stare meglio, ossia essere utile agli altri. Lei si considera una donna semplice e pronta ad aiutare gli altri. Le sue cicatrici sono diventate il suo tatuaggio non voluto, ma accettato, e come dice in un passo del suo primo libro: “Non vivo la vita per essere felice ma sono felice di vivere la vita”.

8 aprile 2019

 

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