Fabio Coppola: «L’Asso di Coppe e il Parco Lupomonaco»

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2012

L’ASSO DI COPPE

VEGLIE – Il dott. Fabio Coppola, in occasione del prossimo Consiglio Comunale del 19 aprile,  con una lettera punta l’attenzione sull’importanza della macchia del Parco Lupomonaco e sulla necessità di salvaguardare questo  polmone verde che circonda Veglie.

Lettera del dott. Fabio Coppola:

Durante la realizzazione della Fontana di Trevi a Roma, l’architetto Nicola Salvi posizionò un vaso su un lato della fontana, per impedire ad un barbiere, con il quale aveva avuto discussioni conflittuali, di ammirare il monumento dalla sala da barba. Il particolare del vaso, detto “asso di coppe”, forse un evento tra fantasia e realtà, evidenzia quanto sia importante la visuale panoramica.
Nella convocazione del consiglio comunale di Veglie del diciannove aprile, nell’ordine del giorno è prevista la risposta all’interpellanza presentata da sette consiglieri comunali, relativa ad un iter amministrativo inerente una richiesta di realizzazione di insediamento produttivo attiguo all’area di macchia mediterranea in contrada “Lupomonaco”.
Riguardo gli aspetti prettamente naturalistici, le aree naturali necessitano dei cosiddetti “corridoi ecologici”, al fine di permettere l’accesso agli animali selvatici, e al vento di poter propagare i semi delle piante nel territorio circostante, ancora agricolo, evitando quindi la “blindatura” del sito.
Inoltre illuminazione notturna, rumori, gas di scarico di veicoli o macchinari disturberebbero inevitabilmente la fauna dell’area.
Più volte mi sono espresso riguardo al valore paesaggistico del tratto della circonvallazione che lambisce l’area in questione, proponibile come sito di importanza comunitaria. Essendo sopraelevata rispetto al piano di campagna, percorrendo la circonvallazione ovest, si può ammirare uno dei pochissimi brandelli di macchia mediterranea e pseudo-steppa rimasti nel territorio vegliese. Le strade a valenza paesaggistiche sono previste dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, a cui tutti i comuni devono adeguarsi.
L’articolo 153 del Codice dei beni culturali e del paesaggio vieta persino di collocare cartelli o altri mezzi pubblicitari lungo le strade in prossimità dei beni paesaggistici.
E più volte mi sono espresso sull’opportunità di acquisire al patrimonio comunale, i nove ettari di macchia e gariga ancora di proprietà privata al fine di istituire un unico parco naturale comunale.
I più giovani forse non ricordano che venti anni fa fu chiesto di individuare altro sito da destinare a zona artigianale, proprio per permettere la conservazione della macchia, scenario di caccia, brigantaggio, lotte contadine e altre vicende storiche.
Pertanto, qualsiasi alterazione dello stato dei luoghi dell’area frapposta tra la macchia mediterranea e la strada provinciale 240, sarebbe una scelta assolutamente decontestualizzata e inattuale, che farebbe arretrare la comunità vegliese di quaranta anni a livello di cultura urbanistica.
L’onorevole Giuseppe Galasso, scomparso due mesi fa, sicuramente si rivolterebbe nella tomba.

Veglie, 17/04/2018

Dott. Fabio Coppola

 

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