«E SÌ! MO BASTA. BASTA PROPRIO!» Lettera del dott. Claudio Paladini al prof. Antonio Greco

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Lettera integrale del dott. Claudio Paladini

AL SIGNOR  ANTONIO GRECO. AL PROFESSORE ANTONIO GRECO: «E SI!  MO BASTA. BASTA PROPRIO!»

n.d.r.: A maggior chiarezza della posizione di VeglieNews e a seguito delle numerose richieste di chiarimenti giunte ai nostri recapiti sentiamo il dovere di precisare alcuni punti.
Da sempre ci siamo impegnati a dare spazio e voce a tutte le opinioni di chi ha voluto farci l’onore di utilizzare il nostro sito di informazione locale per esprimere le proprie idee e comunicare le proprie informazioni.
Ci siamo sempre posti l’impegno di non dare spazio e voce agli insulti e alle offese personali e così abbiamo sempre agito con correttezza in questi 20 anni di pubblicazioni.
In questo particolare caso, prima di pubblicare la lettera che si può leggere”integralmente” di seguito, abbiamo esitato se farlo o meno in quanto vi sono alcuni passaggi che vanno oltre  il dibattito politico, che deve esserci  in un periodo caldo preelettorale come quello a cui si sta preparando Veglie.
Abbiamo deciso di farlo, in questo caso e sapendo di  non adempiere ai nostri principi,  per due motivi: il primo perché in alcuni casi è bene ed è opportuno conoscere  in maniera completa  le idee ed i pensieri  degli interlocutori in previsione delle future scelte amministrative;  il secondo perché arrivati a un certo limite di dibattito ci si renda conto tutti che non è il caso di affrontare il prossimo periodo elettorale con toni  aggressivi e offensivi.
VeglieNews

Di seguito la lattera integrale del dott. Claudio Paladini:

In questo periodo pre elettorale c’era da attendersi  che la vita “politica”  di Veglie avrebbe visto molti personaggi  affacciarsi  sulla Piazza  e mettersi in mostra alla ricerca di  visibilità per  tentare di essere eletti.

Ed infatti un solerte  cittadino, quasi silente per quattro anni,  si è affacciato alla ribalta pubblica per esternare giudizi, redigere pseudo bilanci del mandato amministrativo a cui non ha partecipato, avanzare  proposte che suonano insultanti all’intelligenza dei cittadini e  mi creano, da medico,  dubbi sullo stato di salute di chi li avanza  e, infine,  spargere gratuita malevolenza.

Mi ero ripromesso di rispettare appieno il dettato della norma che impone alle pubbliche amministrazioni  di svolgere in periodo elettorale, si dovrebbe votare il prossimo 29 marzo, soltanto impersonale ed anonima informazione e quindi di non ribattere  agli scritti che attaccano principalmente la mia persona. Mi sono autocensurato dicendo che in campagna elettorale avrei avuto modo di  informare correttamente la cittadinanza.  Ma oggi, alla luce dell’ultimo “attacco portato alla mia persona”, si badi bene, “da cittadino interessato  e informato dei fatti” sento il dovere di rispondere alla gratuita ed ingannevole pseudo propaganda elettorale in corso propugnata da chi non conosce assolutamente i fatti ed ha molto  tempo libero per creare e diffondere le proprie “elucubrazioni” prive di fondamento.

  1. Un Signore che ha ricoperto una importante carica elettiva in passato,  dopo cinque anni di quasi silenzio  (è intervenuto pubblicamente  in rarissime occasioni soltanto mettere in dubbio il corretto operato dell’Amministrazione e dei suoi tecnici nel rilascio di un’autorizzazione ambientale per la realizzazione di un opificio) si è improvvisamente risvegliato dal torpore (forse dovuto all’età) e con tre articoli pubblicati sui siti web locali si è messo ad elargire a man bassa:
      • a) consigli curativi (risvegliare anticorpi);
      • b) illegittimi suggerimenti/consigli/obblighi  comportamentali (necessità che chi amministra abbandoni il proprio posto di lavoro) ai futuri candidati amministratori;
      • c) proposta di realizzazione di un “comitato di salute pubblica” (di giacobina memoria) che controlli e valuti l’operato degli amministratori;
      • d) proposta di scegliere gli amministratori in base  all’esistenza di  un “curriculum vitae politicae”.

Cose queste che lasciano quantomeno interdetti soprattutto pensando che quando l’autore governava Veglie si è ben visto dall’applicare ciò che oggi suggerisce. Mi rifiuto di pensare, non voglio pensare che l’autore degli scritti abbia inteso  comportarsi come quel personaggio popolare che risponde al nome di Don Galeazzo (“Papa Cagliazzu”) che usava  elargire buoni consigli salvo poi a comportarsi (o all’essersi comportato) in maniera del tutto opposta e contraria (“Faciti comu dicu e non faciti comu fazzu”).

  1. Nell’ultimo scritto (Mo Basta!, ndr) l’ex amministratore dice di non vedere nella mia persona ed in quanti reggono l’Amministrazione persone che adempiono alle funzioni pubbliche con “disciplina e onore” così come richiesto dalla legge.   Caro (si fa per dire, ovviamente,)  ex amministratore io non vedo “disciplina e onore” in chi  eletto, autore di  una interrogazione  che vede coinvolti lavoratori vegliesi e di cui si deve discutere in Consiglio Comunale,  si allontana dalla Sala Consiliare facendo mancare il numero legale (ma già forse non era interessato a ricevere  risposta alle proprie domande  come non è interessato, di conseguenza, ai cittadini lavoratori coinvolti).    Non vedo “disciplina e onore” in chi eletto dai cittadini e chiamato  a svolgere il proprio compito “abbandona”  il posto ricoperto per oltre quattro anni e mezzo dichiarando l’esistenza di  (supposti ed inespressi) dissidi con il Sindaco (a quattro o cinque mesi dalle elezioni amministrative).  Non voglio pensare, ma mi è difficile non farlo, che ci  si trovi di fronte ad un maldestro tentativo di  “riposizionamento politico”  proprio perché le elezioni sono vicine perché se così fosse siamo in presenza di un meschino gioco tattico che, mi auguro, i cittadini sapranno considerare.Vedo “disciplina ed onore”, invece, in chi eletto compie il proprio dovere al meglio delle sue possibilità sino alla fine del mandato ricevuto dai cittadini.
  1. Nessuno è attaccato alla poltrona. La Legge dà la possibilità di sfiduciare il Sindaco con l’espressa volontà della maggioranza dei Consiglieri eletti. Se non sono gradito come Sindaco nulla toglie che  i Consiglieri si esprimano per lo scioglimento dell’Amministrazione e a Veglie venga nominato n Commissario prefettizio sino alle prossime elezioni e non so quanto convenga non a me ma a tutti  i vegliesi.
  1. Lo spettacolo che si sta dando sulle testate web locali è miserevole.    Giustamente la cittadina si chiedeva  “… quando si parla di cose serie?…”.    Cara concittadina abbiamo parlato di cose serie anche se, forse,  non si è sentito nulla, o non si è voluto sentir nulla.  Per quasi cinque anni abbiamo sudato, abbiamo passato notti insonni a pensare, abbiamo preso decisioni che a qualcuno sono sembrate “sgradite” ma che hanno sempre tenuto conto dell’alto obiettivo  di un Amministrazione “servire la popolazione”. Per quasi cinque anni abbiamo amministrato Veglie rispettando gli spazi concessi dalla legge ed evitando di creare “danni” alla popolazione vegliese.

Abbiamo governato  tra notevoli ristrettezze e carenze per quasi cinque anni, con notevoli sforzi abbiamo risanato un bilancio che se fosse rimasto così come l’abbiamo ereditato avrebbe portato Veglie ad un terribile fallimento che avrebbe visto coinvolte le già risicate finanze non dell’amministrazione ma  della cittadinanza tutta.

Oggi i “Soloni”  della politica locale giochicchiano a svilire  chi amministra credendo che con le bugie e il dispregio dell’altrui persona riusciranno a conquistare “il tesoro” dell’Amministrazione Comunale di Veglie.

Mi auguro, non per me, ma per i vegliesi  che questo non accada perché a chi in passato ha male amministrato non può  essere permesso né oggi  né domani di ritornare sul luogo del delitto e compierne un altro sempre in danno dei vegliesi.

Il cittadino dott. Claudio Paladini

28 Febbraio 2020

2 COMMENTS

  1. Dott. Paladini, nel suo scritto c’è una informazione sbagliata e falsa: sotto la sua amministrazione, per il “rilascio di un’autorizzazione ambientale per la realizzazione di un opificio” è intervenuto sempre e solo il Comitato Ambiente Sano a firma del sottoscritto presidente. È grave se una critica la acceca fino al punto da non controllare ciò che firma.
    A proposito non sono interessato a polemiche sterili e marginali interpersonali. Sono interessato alla questione di fondo che è alla base della polemica: hai o no la maggioranza consiliare? Il resto non mi interessa. Il braccio di ferro, se devono essere i consiglieri a sfiduciare il sindaco o deve essere il sindaco a dimettersi è puerile e indegno per un paese civile.
    Se non hai i numeri, la legge ti consente, con le tue dimissioni, di avere 20 giorni per tentare di comporre una maggioranza. Non puoi galleggiare senza maggioranza, né è sensato dire che non c’è più tempo. Non dipende da te la data delle prossime elezioni.

    Dario Ciccarese

  2. “giudizi,….pseudo bilanci…..mi creano, da medico,  dubbi sullo stato di salute di chi li avanza”.

    Un noto cittadino, al quale Veglie ha dato i natali prima e lo ha poi visto onoratamente prendere il fardello della responsabilita amministrativa di questo difficile Paese, è stato oggetto di pubbliche attenzioni diagnostiche da parte di un mio collega, medico.
    Forse l’imminente inizio della campagna elettorale, forse la notevole diversità di vedute tra i due firmatari delle lettere mi ha fatto sobbalzare nel leggere affermazione che possono essere solo spiegate da un irrazionale sfogo rabbiosio, per una sitazione ormai insopportabile.
    Un aspetto che non sono riuscito a tollerare è quel mancato rispetto dell’art. 10 del codice deontologico dei medici.

    Dal cotesto della lettera-risposta del mio collega, nonché sindaco del mio paese, ho estrapolato questo rigo: “giudizi,…pseudo bilanci……..mi creano, da medico,  dubbi sullo stato di salute di chi li avanza”.

    Da medico, ma anche da libero cittadino, questa frase mi porta a pensare che effettivamente chi ha scritto la lettera “MO BASTA” potrebbe essere in condizioni di salute precarie, cioè malato.
    Sono rimasto sorpreso nel constatare con quanta leggerezza un medico, mio collega, sia venuto meno al rispetto del “segreto professionale”.

    Ricordo ancora la lezione del mio prof di medicna legale su questo argomento: (art. 10 del codice deontologico dei medici, art. 662 C.P.)
    “un medico è sempre un medico, per cui tutto cio di cui lui viene a conoscenza a causa del suo “sapere di medico”, in qualunque modo lo venga a sapere , ricade nell’area del segreto professionale e come tale va custodito gelosamente” se non si vuole calpestare selvaggiamente la dignità della persona.
    Sono sicuro che questa inopportuna pubblica valutazione dello stato di salute di una persona sia stato un qualcosa di non intenzionale, ma ritengo che andrebbe posto qualche rimedio, anche simbolico, a questa incresciosa situazione se non altro per non denigrare il sano operato di tanti colleghi medici che, quotidianamente, esercitano il rispetto del segreto professionale.
    Come collega, un po’ piu avanti negli anni rispetto a te, carissimo sindaco, ho ritenuto evidenziare quanto sopra.
    Ti giungano i miei cordiali saluti.
    Nicola Gennachi

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