«LA RICERCA SUI PEDALI» In bici per la Puglia con il Colonnello R.O. Carlo Calcagni a sostegno della ricerca sulla fibrosi cistica dal 25 al 29 aprile

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Colonnello Carlo Calcagni

“La ricerca sui pedali” dal 25 al 29 aprile in bici per la Puglia con il Colonnello R.O. Carlo Calcagni  a sostegno della ricerca sulla fibrosi cistica

Pronti, partenza, via…
A giorni si terrà la quarta edizione de “La ricerca sui pedali”, iniziativa promossa da Oronzo De Tommaso, delegato della Fondazione per la ricerca sulla Fibrosi Cistica di Brindisi – Torre Santa Susanna, per finanziare la raccolta fondi a favore della ricerca sulla fibrosi cistica.

L’evento è patrocinato dalla Provincia di Brindisi, dai Comuni di Torre Santa Susanna, Latiano e Palo del Colle e dal Consorzio ATSBR4, con la media partnership di Idea Radio e Gazzetta del Mezzogiorno.

Quest’anno, la pedalata solidale attraverserà l’intero territorio pugliese dal 25 al 29 aprile per mantenere alta l’attenzione sulla malattia e sull’importanza del sostegno alla ricerca, lungo un percorso a tappe da Torre Santa Susanna (BR) ad Alberobello (BA).

L’avvio è previsto per giovedì 25 aprile con ritrovo alle ore 8:00 a Torre Santa Susanna alla volta di Latiano, Mesagne, Brindisi e Grottaglie. Alla partenza saranno presenti anche i volontari FFC Ricerca con stand di sensibilizzazione e raccolta fondi, gadget e clownterapia.

Venerdì 26 aprile alla partenza da Grottaglie si unirà al team anche il campione di ciclismo Andrea Gurayev e insieme pedaleranno fino a Massafra.

Sabato 27 aprile tappe a Castellaneta, Gravina e Altamura.

Domenica 28 aprile la giornata si aprirà con la visita al Centro FC di Cerignola con la partecipazione del Gruppo “SOS Sorriso Clownterapia Cerignola”. I ciclisti proseguiranno verso Stornara, Ortanova, Foggia, per giungere a San Giovanni Rotondo.

Lunedì 29 aprile l’ultima giornata di tour ripartirà da Palo del Colle lungo le tappe di Acquaviva delle Fonti e San Michele di Bari, con arrivo previsto alle ore 15:30 ad Alberobello, in piazza del Popolo per la festa conclusiva.

Ad ogni tappa, i ciclisti saranno accolti dai volontari delle Delegazioni e dei Gruppi di sostegno FFC Ricerca.

Insieme a Oronzo De Tommaso, che ha fatto della bicicletta un volano per favorire la raccolta fondi, saranno presenti due testimonial d’eccezione, ciclisti amatoriali affetti da fibrosi cistica: il volontario FFC Ricerca in Sicilia Rosario Grasso, che riconosce l’importanza di un’iniziativa con la quale “andremo a sostenere la mission di Fondazione e di tutti noi, migliorare grazie alla ricerca scientifica la qualità e durata di vita di tutte le persone con fibrosi cistica, sconfiggere la malattia” e Virginia Fiori, delegata FFC Ricerca a Firenze, che dichiara “Lo sport è per i malati FC faticoso quanto doppiamente utile, aiuta a ottimizzare tutte le risorse vitali, facilitando, grazie all’attività fisica, una migliore funzionalità respiratoria e cardiocircolatoria, a favore anche di aspetti psichici e sociali essenziali per contrastare la malattia, avvicinandoci il più possibile a una vita normale”.

Con loro pedalerà per la prima volta anche Carlo Calcagni, Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano e atleta paralimpico pluripremiato, che solo due settimane fa ha vinto 3 medaglie d’oro al Grand Prix Internazionale di Atletica Paralimpica di Jesolo 2024 e 3 titoli di campione del mondo militare.

Siamo orgogliosi che anche Carlo Calcagni parteciperà alla Charity Bike Tour che mira a sensibilizzare il territorio sull’importanza della ricerca. – afferma Oronzo De Tommaso, ideatore dell’iniziativa – Abbiamo voluto toccare tutte le Delegazioni FFC Ricerca presenti in Puglia nell’ottica di approfondire la conoscenza di questa malattia genetica, detta anche ‘malattia invisibile’, che riguarda oltre 6.000 persone in Italia, di cui circa un 30% purtroppo ancora orfane di terapia.”

“Sicuramente la motivazione per la mia partecipazione all’iniziativa a favore della ricerca sulla fibrosi cistica nasce dalla consapevolezza che il dono sia un valore inestimabile. La stessa vita è un dono, che ognuno di noi ha ricevuto gratuitamente alla nascita e che tutti abbiamo il dovere di preservare, valorizzare ed apprezzare, anche quando il percorso è irto e pieno di difficoltà” – dichiara Carlo Calcagni.

“Io credo fortemente nel valore del dono, sono testimonial di numerose organizzazioni, a carattere sanitario, sportivo e sociale, sociale, come, tra le tante, della Fondazione Italiana del Rene e di AIDO. Cosa c’è di più grande del donarsi gratuitamente agli altri, senza chiedere nulla in cambio?!” – prosegue il Colonnello del Ruolo d’Onore.

“Con la mia partecipazione alla “Ricerca sui pedali” posso donare il mio tempo, un tesoro dal valore inestimabile perché non torna indietro, mai, e soprattutto posso contribuire alla raccolta fondi a favore della ricerca. Da malato, affetto da una grave patologia cronica, degenerativa ed irreversibile, so considerare benissimo l’importanza della ricerca e la necessità di sostenerla e finanziarla, attraverso raccolte fondi che possano offrire spiragli per una vita migliore, nonostante le difficoltà. Credo nella scienza e nella professionalità di medici e ricercatori, che investono tempo, risorse ed energie per rendere meno traumatica la malattia e per prendersi cura “anche” della persona che, quando diventa fragile, dovrebbe essere trattata con la massima accortezza possibile, non solo dal punto di vista fisico, ma anche e soprattutto psicologico. Spendersi per gli altri dà un senso alla mia vita. Oggi ho un bisogno disperato di dare un senso alla mia esistenza, di poter trovare ogni giorno la motivazione, la forza, la tenacia e la determinazione per andare avanti, superando gli ostacoli, le avversità e gli inevitabili momenti di sconforto. Questa forza deriva dal sapere di essere un punto di riferimento per gli altri, che vedono in me uno stimolo a non arrendersi, mai, di fronte alle difficoltà. Allo stesso tempo, donarmi agli altri mi permette di pensare alla mia nuova missione: non più a servizio del Tricolore nelle missioni di pace, ma a servizio della gente comune, che mi riconosce come un faro capace di illuminare la strada buia delle avversità, della malattia, delle difficoltà della vita. Essere d’ispirazione per gli altri e riuscire a dare speranza, mi ricarica di forza e coraggio. Lo sport mi ha salvato: mi ha reso forte, resiliente e resistente. Dopo la diagnosi, nefasta, difficile da accettare, al culmine di una vita proiettata ai più alti traguardi professionali, nel fiore degli anni, dopo un iniziale momento di comprensibile sconforto, ho rivalutato il mio rapporto con lo sport, che è diventato un’ancora di salvezza. Non più le fughe solitarie del campione, denominato “il fuggitivo”, che lasciava dietro di sé il deserto, che sfrecciava in sella alla sua bici seminando gli avversari e tagliando il traguardo con tempi eccezionali, da record, in anticipo su tutti, ma con la visione dello sport come veicolo di aggregazione, di inclusione, di solidarietà. Uniti si vince, sempre. Le medaglie, anche le più belle, acquistano maggior valore se condivise con il gruppo, perché non conta salire sul gradino più alto del podio, conta gareggiare, insieme, avere a cuore un obiettivo comune ed impegnarsi per raggiungerlo. L’iniziativa “La ricerca sui pedali. Adotta un respiro” assume per me, ancora una volta, come tutte quelle in cui gareggio per gli altri, il valore immenso del donarmi per il prossimo. Anche grazie a questi eventi solidali, riesco a dare un senso profondo alla mia sofferenza ed alla mia esistenza, tanto da riuscire a pensare che poi, in fondo, anche io lascerò traccia del mio passaggio terreno: in un sorriso, in un abbraccio, in una stretta di mano, che siano di incoraggiamento e motivazione per il prossimo… Se posso farcela io, con tutte le patologie da cui sono affetto, possono farcela tutti. È imperativo Mai arrendersi, fino all’ultimo respiro, perché la vita è bella, nonostante tutto e tutti ed io non mi stancherò mai di testimoniarlo, non solo con le parole, ma soprattutto con le azioni concrete di chi è un testimone credibile di ciò che ha vissuto, di ciò che vive, di ciò che supera ogni giorno, strappando a morsi la vita, per regalarsi e regalare un giorno in più in compagnia dei suoi cari. Se vuoi che qualcuno faccia qualcosa, inizia a farla tu per primo e dimostra tutti come si fa!” – conclude il Colonnello Calcagni.

Chi volesse unirsi a questa causa, potrà farlo adottando simbolicamente alcune tratte del percorso per finanziare la ricerca, attraverso Retedeldono.it

È possibile adottare chilometri del percorso per finanziare la ricerca su Rete del Dono effettuando donazioni direttamente alla Fondazione in modo tracciabile (carta di credito, bonifico bancario, https://dona.fibrosicisticaricerca.it/ danno diritto ai benefici fiscali secondo la normativa vigente.

Coordinate di donazione con bonifico bancario
Beneficiario: Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica
Codice IBAN: IT 47 A 02008 11718 000102065518
Istituto bancario: UniCredit Banca – Agenzia di Borgo Trento (VR)
Causale: “La ricerca sui pedali”

Contatti e informazioni
E-mail: laricercasuipedali@gmail.com
Oronzo De Tommaso 3272056243
Rosario Grasso 3471358608
Virginia Fiori 3336485308

FB: la ricerca sui pedali

IG: @la_ricerca_sui_pedali

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