MACCHIA «LUPOMONACO» DI VEGLIE: GLI AMBIENTALISTI PUNTANO I RIFLETTORI SULLO STATO DI INCURIA

1
2137

V.A.S., Verdi Ambiente e Società: «Il nostro obiettivo è quello di risvegliare la coscienza di tutti i cittadini, affinché questo bene che ci è stato donato dalla natura non sia trascurato»

Si è svolto nel  pomeriggio di Venerdì 12 Febbraio 2016 un sit in di protesta presso la macchia mediterranea di Veglie nella contrada “Lupomaco” organizzato dal gruppo ambientalista “V.A.S., Verdi Ambiente e Società, associazione ONLUS”  per attirare l’attenzione sullo stato di incuria in cui versa  questo polmone verde alla periferia di Veglie.

Già da qualche anno si era aperta una discussione, con interventi pubblici e lettere inviate ai Sindaci di Veglie da parte del dott. Fabio Coppola,  su come rivalutare e utilizzare la macchia mediterranea di “Lupomonaco”  e su come adeguare il luogo agli standard già esistenti in altre zone verdi del Salento e dell’Italia. Il Comune di Veglie ha emanato alcune direttive al riguardo, tuttavia queste si sono dimostrate ancora insufficienti per la rivalutazione totale del luogo soprattutto perché manca una cultura del rispetto da parte di molti cittadini che continuano ad utilizzare il luogo come discarica per ogni genere di rifiuti molti dei quali nocivi alla natura e alla salute dell’uomo.

Proprio per portare all’attenzione di tutti i cittadini  questa “Area NON Protetta”, il gruppo di ambientalisti di Veglie ha organizzato il sit in e ha diffuso un suo comunicato:

«La macchia mediterranea Lupomonaco, che decenni fa si estendeva fino alla periferia del paese, oggi è ridotta a soli 16 ettari mal messi. Discariche a cielo aperto, con rifiuti di ogni genere, da copertoni a lastre di amianto, macerie edili a integratori scaduti, sono sorti all’interno dell’area; per non parlare degli atti vandalici che ha subito la casetta in legno, costruita con fondi pubblici.

Il nostro obiettivo è quello di risvegliare la coscienza di tutti i cittadini, affinché questo bene che ci è stato donato dalla natura non sia trascurato. Veglie, un paese vicino a Lecce e a paesi turistici come Torre Lapillo o Porto Cesareo, non deve essere solo luogo di pernottamento per i turisti ma deve attrarre loro, facendoli visitare ciò che abbiamo. Una tappa di un percorso sarebbe sicuramente la macchia mediterranea che custodisce specie rare, come Euphorbia apios, Cymbopogon hirtus (Habitat Prioritario), Brachypodium distachyum (Habitat Prioritario), Nonea ventricosa, Aegilops uniaristata (Lista Rossa Nazionale), varie orchidee come Ophrys candica, Orchiserapias nelsoniana, Serapias politsii, tutelate dalla Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.).

Noi dei V.A.S., Verdi Ambiente e Società, associazione ONLUS, chiediamo all’amministrazione comunale:

tabellazione dell’area, ai varchi principali, che illustri i comportamenti consentiti e vietati all’interno della macchia, indicati nell’ordinanza del Settore Ambiente del Comune di Veglie n.° 12 del 6/3/2015;
chiusura dei cinque varchi carrabili, con accesso consentito solo ai mezzi di servizio (si risparmierebbe sui costi delle periodiche bonifiche ambientali da rifiuti speciali);
classificazione dell’area come “Oasi di protezione” nel prossimo piano faunistico-venatorio provinciale e regionale, (così come avvenuto per la macchia in contrada “Zanzara”, Comune di Leverano);
adeguare il P.R.G. al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale della Puglia;
richiedere al Ministero dell’Ambiente il riconoscimento dell’area come “sito di importanza comunitaria”, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (sarebbe anche un marchio di qualità da sfruttare a livello turistico);
destinare il tratto di circonvallazione ovest con visuale sull’area in oggetto a strada paesaggistica, definita dal PPTR suddetto;
acquisizione dei suoli a macchia e pascolo di proprietà privata, di circa nove ettari (Fg. 18, P.lla 723; Fg. 26, P.lle 174, 239, 240; Fg. 27, P.lle 2, 1494, 1496), confinanti con l’area di proprietà comunale, per l’istituzione di un parco naturale (utilizzando finanziamenti europei);
bonifica del sito dai rifiuti speciali;
prevedere una vigilanza saltuaria a cura della polizia municipale.
rendere il parco in “Casa Natura / Campo scuola” per itinerari scolastici e per iniziative periodiche ecologiste come incontri culturali, mostre, estemporanee d’arte, pic-nic, ciclo raduno, footing, piste ciclabili».

(Foto Mimmo Giglio, VAS Verdi Ambiente e Società)

1 COMMENT

LEAVE A REPLY