«ZERO PROJECT 2016 VIENNA»: INSEGNANTE VEGLIESE CONTRIBUISCE ALLA VITTORIA DELL’ITALIA

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Zero Project, per un mondo senza barriere

L’insegnante Lara Ferrari dell’I.C. Polo 2 di Veglie ha contribuito  a questo riconoscimento italiano da parte dell’ONU  con la presentazione di una pratica innovativa

>>> zeroproject.org >>>

L’impegno dell’Italia per l’inclusione scolastica e per l’abbattimento di ogni barriera per gli studenti disabili ha ricevuto un importante riconoscimento dalla Conferenza del “ZERO PROJECT”, organismo internazionale che ha l’obiettivo di realizzare un mondo con “zero barriere”.

Quest’anno, per il settore dell’Istruzione, lo  “Zero Project” ha premiato il MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) a Vienna, il 10 febbraio,  per l’innovativa normativa e le pratiche sull’integrazione nel  nostro Paese.

La Conferenza Zero Project si tiene ogni anno nella sede centrale di Vienna delle Nazioni Unite e raccoglie fino a 500 partecipanti, tra cui esponenti dei Paesi che presentano pratiche e politiche innovative per la disabilità, rappresentanti della rete di partner e altri importanti esperti mondiali.

Gestito dalla Fondazione Essl in collaborazione con il “World Future Council”, con sede a Ginevra, e dallo “European Foundation Centre”, con sede a Bruxelles, ogni anno lo Zero Project conferisce premi in tutto il mondo alle pratiche e alle politiche innovative che dimostrano concretamente di essere in grado di migliorare la vita quotidiana e di tutelare i diritti delle persone disabili.

L’insegnante Lara Ferrari dell’I.C. Polo 2 di Veglie ha contribuito  a questo riconoscimento italiano da parte dell’ONU  con la presentazione di una pratica innovativa, applicata alla didattica, rivolta agli alunni diversamente abili e a tutti quelli con bisogni educativi speciali.

La sua pratica innovativa riguarda l’applicazione di due Regolamenti comunitari, già in vigore in Europa da diversi anni ma ancora molto sconosciuti. I due Regolamenti del REACH e CLP riguardano i concetti di rischio e pericolo a cui tutti noi siamo sottoposti quotidianamente ed inconsciamente e alla possibilità di prevenire e difendere la nostra salute, usando specifici accorgimenti.

L’ideale sarebbe che questa buona pratica non rimanesse all’interno delle aule scolastiche ma riuscisse a coinvolgere anche gli Enti preposti alla sicurezza della salute umana e dell’ambiente, in modo tale da poter essere divulgata il più possibile, nella speranza di formare cittadini sempre più attivi e sensibili alla tutela della  salute di tutti e dell’ambiente che ci circonda.

Il premio all’Italia ha questa motivazione: “Esemplare nelle aree dell’innovazione, dei risultati e della trasferibilità, la Legge-quadro n. 104 del 1992 per l’assistenza, l’inclusione sociale e i diritti delle persone con disabilità è eccezionale in quanto essa non soltanto prescrive che tutti gli alunni debbano essere inclusi nelle scuole di tutti gli ordini e grado (incluse le Università), sia pubbliche che private, e partecipare pienamente alla vita scolastica, ma soprattutto perché essa è stata applicata in tutto il Paese, che registra pertanto il più alto livello di inclusione delle persone con disabilità nelle classi ordinarie, e gode di un convinto consenso alla piena inclusione a livello nazionale”.

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Dal 1998 l’Italia è poi membro dell’Agenzia europea per i bisogni educativi speciali e l’educazione inclusiva (“European Agency for Special Needs and Inclusive Education”), che riunisce 29 paesi dell’area europea. Da quest’anno siede nel Board dell’Agenzia, insieme ad altri quattro Paesi. Il Presidente dell’Agenzia europea, nella sua recente visita in Italia, ha affermato di aver potuto osservare non soltanto un sistema scolastico inclusivo, ma una società accogliente e inclusiva.

Il premio è stato dedicato a tutto il personale scolastico, alle famiglie e a tutti gli studenti che quotidianamente sono impegnati nel percorso dell’inclusione.

13 Febbraio 2016

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