FABRIZIO M.: «UNA LETTERA ALL’ASSOCIAZIONE PANIFICATORI DI LECCE SENZA UNA RISPOSTA»

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Lettera di Fabrizio M.

Con una lettera firmata, un nostro lettore (Fabrizio M.) ci segnala la sua esperienza di consumatore nei suoi viaggi in giro per l’Italia.
In questi viaggi Fabrizio non ha potuto fare a meno di notare l’enorme differenza del prezzo del Pane nelle diverse province d’Italia che ha visitato negli ultimi mesi. In particolare ha notato che la provincia di Lecce ha uno dei prezzi più alti tra le province visitate.
Di questa spiacevole esperienza  Fabrizio ha voluto  dare notizie e chiedere spiegazioni all’Associazione Panificatori di Lecce con una lettera spedita  tramite la Confcommercio provinciale inviata il 7 giugno 2023.
A questa lettera, ad oggi, non ha ancora ricevuto una risposta e per questo motivo Fabrizio vuole rendere pubblica la sua esperienza e chiedere pubblicamente il motivo di tanta differenza  tra i prezzi del pane della provincia di Lecce rispetto a tante  altre e in particolare rispetto a quella vicina di Brindisi.

Di seguito la lettera inviata il 7 giugno 2023 da Fabrizio M. all’Associazione Panificatori di Lecce tramite Confcommercio di Lecce:

All’Associazione Panificatori Lecce

Carissimi,

mi appresto a scrivere sollevando una critica non di poco conto nei vs confronti  come associazione di panificatori della prov. di Lecce.

Fino ad oggi sono stato molto combattuto nel farlo per diversi motivi ma con il perdurare e persistere di un “atteggiamento” anomalo e disallineato della stessa associazione, mi vedo costretto a puntualizzare alcune mie osservazioni alle quali pretendo una risposta, seria e concreta da parte vostra.

Il tono intriso di rabbia, seppur può sembrare tale, non è per sollevare inutili e sterili polemiche ma spinto, appunto, da osservazioni  personali  avute nel corso di questi ultimi 6/8 mesi  e che come consumatore mi sento ridicolizzato e preso in giro dal ”sistema” (ergo, truffato, così rendo meglio il concetto).

Premesso che:

  • Tutti abbiamo subito enormi “danni” dall’estate 2022 con caro bollette energia e gas, affrontando mille difficoltà economico-finanziarie
  • Non da meno la guerra in Ucraina ha speculato non poco (all’inizio della guerra) sui grani
  • Oggi però, dobbiamo anche ammettere che siamo rientrati in una quasi normalità sia sui costi energetici del Kw/h che gas a m3, (i dati sono in bolletta e sotto gli occhi di tutti). Anche il costo iniziale  delle  farine di buona qualità dopo aver toccato nell’ultimo periodo del 2022   70€/ton, ad oggi, siamo rientrati con un costo più onesto di € 55/ton. Comprendo che non siamo ai livelli ante Ucraina dei  40€ o poco sotto,  ma un segnale forte (di discesa) è evidente che c’è stato.

Detto ciò e con dati alla mano sopra espressi,  arriva il mio disappunto totale, con una forte contestazione sul fatto che Voi Ill.mi dovrete spiegarmi  quanto segue:

  • Nel mese di ottobre 2022 ritornando da un viaggio in auto in A1, faccio una sosta in provincia di Frosisone, un piccolo paesino, e in un mini market con prodotti tipici, acquisto un pane artigianale tipo casareccio e, con enorme stupore verifico nel conteggio della spesa di averlo pagato a € 2,50/kg. Mi stupisco e cerco  una giustificazione al fatto che probabilmente sia stato un errore (?)
  • Nel mese di gennaio 2023 sono a Roma, Roma Capitale e non Romania eh! E in un grande Iper a marchio” PIM” (che non è un discount) insegna  molto conosciuta e frequentata  nella Capitale, osservo e acquisto tra le varie cose del pane nel reparto  panetteria gastronomia. Il costo per un Kg di pane casareccio? € 2,80/kg!!! A Roma non nel Burundi!  Prezzo  € 3,80/€4,00 per pane con farine speciali con semi ecc ecc. Oggi, li, nulla è cambiato.
  • Visitato Bologna a marzo 2023, pane sotto 4€/kg!
  • Zona della Versilia visitata a fine mese agosto. Prezzi al di sotto dei 4€/kg al pubblico
  • Nel brindisino, oggi il pane viene acquistato in molti negozi a € 2,80/Kg. Questo dato mi è stato riferito e non l’ho verificato di persona. Per mia onestà lo dichiaro.

Ora,  spiegatemi  e spiegatelo  ai consumatori Salentini,  perché qui in Salento abbiamo costi al pubblico che partono da  4,00€ /kg a salire?? Non vi sembra di averne approfittato un po’ troppo? Qui in Salento circola solo misero euro come nel resto delle Città che ho menzionato.  Questo atteggiamento onestamente non me lo spiego e non credo che di fronte a dati inconfutabili come quelli sopra descritti abbiate delle giustificazioni tali da mascherare una speculazione bella e buona! Chi controlla chi in questo caso? Associazione di chi e di cosa. Associazione di Panificatori o Associazione di Speculatori?  Mi dispiace ma personalmente non ci sto. Non voglio essere pecora e nemmeno un agnello da dare in pasto a lupi.

Con osservanza

Fabrizio M.

 

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