L’Assessore all’Ambiente Marco Miccoli chiarisce il problema Privacy per i sacchi della raccolta differenziata

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L’Assessore all’Ambinente del Comune di Veglie risponde alla lettera di Yvan Rettore

 

Egr. Sig. Rettore,

ho preso atto di quanto rappresentato nella sua puntuale pubblicazione in materia di privacy e trattamento dati riguardo la raccolta differenziata a mezzo di ‘buste trasparenti’.

La raccolta differenziata – come evidenziato dal Garante della privacy – risponde ad un preminente interesse pubblico: e questo è un dato preliminare ‘imprescindibile’!

Nello specifico, il Garante ha sostenuto che le modalità di raccolta differenziata “appaiono correlate alle finalità cui sono preordinate, che mirano ad una soluzione ecologicamente compatibile della gravosa questione dei rifiuti solidi urbani”, ravvisando la qualità di attività di interesse pubblico rivestita dalla gestione dei rifiuti urbani”.

In effetti, la disciplina in materia di protezione dei dati personali prevede che il trattamento può ritenersi lecito ove vi sia la necessità di eseguire “un compito di interesse pubblico o connesso all’esercizio di pubblici poteri di cui è investito il titolare del trattamento” (cfr. art. 6 del GDPR).

Eppur vero che il Garante ha richiamato -al contempo- il principio della proporzione in occasione dell’obbligo imposto da alcuni Enti locali di utilizzare sacchetti trasparenti per la raccolta ‘porta a porta’, adducendo però l’esempio di chi si trovi a transitare sul ‘pianerottolo’ di condomini (caso questo, per lo più connesso ai palazzi di città) ovvero nell’’area antistante l’abitazione’ per una indebita visione del contenuto; ritenendo lo stesso anche non perfettamente rispondente alla misura che obbliga ad applicare al sacchetto targhette adesive in cui sia riportato a vista il nominativo e l’indirizzo della persona cui si riferiscono i rifiuti (caso questo -va detto- non previsto per il nostro Comune, in quanto si prevede l’utilizzo di una targhetta generica riportante la dicitura “rifiuto non conforme”).

Come già annunciato, le prossime disposizioni comunali prevedono per il nostro paese il divieto di utilizzo di sacchi neri (che impediscono visivamente agli operatori ecologici di poter espletare un corretto servizio); osservando -altresì- che l’utilizzo di sacchetti trasparenti o semi-trasparenti è strettamente limitato al conferimento delle sole frazioni ‘plastica’ e ‘indifferenziato, tra l’altro conferibili direttamente nel mastello, anche senza alcun sacchetto.

Per tutte le altre categorie di rifiuti non è previsto l’utilizzo di buste/sacchetti!

Per cui, se si analizza ciò che può essere contenuto nell’indifferenziato o nella plastica, non si riscontrano tipologie di rifiuto soggette a particolari/dettagli di riconoscimento che potrebbero indurre ad una violazione della privacy, tenuto conto che i rifiuti, di qualsiasi natura, devono essere conferiti obbligatoriamente all’interno dei relativi mastelli; ragion per cui, nessuno può apprenderne il contenuto, salvo gli operatori ecologici sui quali incombe “l’obbligo di riservatezza”.

Nel suo articolo, inoltre, si fa riferimento a particolari frazioni potenzialmente a rischio privacy come “fatture, estratti conto, bollette e scritti con dati personali, imballaggi o scatole relative a medicinali” senza tener conto che tale rifiuto appartiene alla categoria della carta e quindi non interessato dal divieto di utilizzo di sacchi neri in quanto da conferire ‘sfuso e senza busta’ all’interno del mastello di colore blu (carta e cartone), così come i medicinali che devono essere conferiti all’interno di appositi contenitori posizionati all’ingresso delle farmacie.

Non da ultimo, mi limito ad osservare che lo stesso cittadino al momento del conferimento potrebbe frammentare/rendere illeggibili eventuali documenti, al fine di meglio preservare il proprio diritto alla riservatezza.

Alla nostra cittadinanza viene data la possibilità di utilizzare i ‘sacchetti semi-trasparenti’ – non stigmatizzati dal Garante nei suoi intendimenti – che comunque non sostituiscono l’utilizzo del mastello in quanto corre sempre l’obbligo di conferire tutte le tipologie di rifiuto all’interno degli appositi contenitori.

Alla luce di quanto detto si ritiene di poter qualificare le scelte di questa A.C. come necessarie rispetto ad una corretta ed efficace differenziazione dei rifiuti e raccolta degli stessi e quindi perfettamente lecite.

Per concludere, come spesso accade, noi amministratori ci troviamo esposti a critiche allorquando i cittadini lamentano episodi di inciviltà ambientale, ma al contempo avvertiamo la difficoltà in casi come questo, laddove si renda necessario contemperare le esigenze di tutela dell’ambiente con il pur sacrosanto diritto alla riservatezza, che (va detto!) spesso è ‘sbandierato’ ma il più delle volte proprio da noi stessi è ‘sminuito e svilito’ , come ad esempio quando ci affidiamo indiscriminatamente ai social postando foto e divulgando con estrema leggerezza dati personali sensibili nella rete mondiale dei flussi telematici.

Nel ringraziarla per la consueta attenzione alle problematiche sociali del nostro paese, le porgo i miei più cordiali saluti.

L’Assessore all’Ambiente

Marco MICCOLI

2 aprile 2021

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