Yvan Rettore replica all’Assessore Miccoli in merito al divieto di imposizione dei sacchetti trasparenti

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Lettera di risposta di Yvan Rettore all’Assessore all’Ambiente del Comune di Veglie Marco Miccoli

Egregio Assessore,

La ringrazio della sua pronta risposta al mio articolo e delle precisazioni da lei espresse.

Vorrei cominciare col dirle che nel testo del mio intervento non c’era alcun riferimento ai medicinali scaduti ma soltanto alle confezioni di carta in cui di solito vengono contenuti.

Poi, il fatto che l’utente sia così accorto di procedere ogni volta a cancellare su ogni singolo rifiuto di carta le proprie generalità non è di certo un automatismo che si può pretendere avvenga in modo costante.

Detto questo, il divieto di ricorrere all’uso di sacchetti trasparenti per la raccolta “porta a porta” permane (sempre secondo il provvedimento del Garante della Privacy entrato in vigore il 14.07.2005) per qualsiasi tipologia di rifiuto e quindi anche nel caso delle frazioni “plastica” e “indifferenziato”.

E non è affatto scontato che tali rifiuti, se contenuti in un sacchetto trasparente, non possano ricondurre all’identificazione dell’utente.

Quindi questo divieto è chiaro e non lascia spazio ad ulteriori interpretazioni.

Riguardo ai sacchetti semi-trasparenti, il Garante non si è ancora pronunciato, ma proprio per il fatto che anche questi ultimi possono costituire potenzialmente un pericolo per la tutela della privacy, è altamente probabile che in un futuro non troppo lontano possano fare oggetto anch’essi di un espresso divieto.

Potrebbe bastare anche soltanto un ricorso in sede giudiziale di un utente, che si sente violato nella sua privacy per via dell’uso di questa tipologia di sacchetto, per portare il Garante a pronunciarsi in tal senso.

Le vorrei poi ricordare signor Assessore, che in merito alle ispezioni e aperture dei sacchetti dell’immondizia, queste possono essere operate dall’addetto incaricato unicamente qualora vi siano fondati indizi che indichino che l’utente non ha rispettato la normativa vigente sulla raccolta differenziata.

In tutti gli altri casi il divieto permane salvo qualora tali azioni vengano svolte da pubblici ufficiali quaIi: agenti e ufficiali delle forze dell’ordine e dipendenti espressamente incaricati delle aziende municipalizzate (l’AXA invece risulta essere una azienda privata).

Quindi ribadisco integralmente quanto dichiarato nel mio precedente intervento in quanto trattavasi unicamente di una spiegazione concisa di quanto prevede la normativa in vigore alla quale ogni amministrazione comunale e società incaricata della raccolta differenziata deve esplicitamente attenersi.

Cordiali saluti.

Yvan Rettore,

Presidente di “Rinascita Vegliese”

2 aprile 2021

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