MARCELLO SPAGNOLO: «PRIORITÀ ELETTORALI E PRIORITÀ REALI»

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Non bisogna confondere le Opere urgenti e necessarie con la Programmazione del Futuro di Veglie

Lettera dell’arch. Marcello Spagnolo:

Stiamo per entrare nel vivo della campagna elettorale che ci porterà ad eleggere il nuovo Sindaco di Veglie.

Si cominciano a delineare gli schieramenti, le liste, i nomi, i candidati. Ma di programmi veri e concreti per ora non se ne parla. Forse anche giusto che sia così, per il momento.

Un piccolo accenno di “obiettivi” si è intravisto in un questionario-sondaggio pubblicato su veglienews rivolto alla cittadinanza vegliese da parte di un gruppo che molto probabilmente sarà una delle liste in gioco nella prossima tornata elettorale.

Sono anche convinto che lo sviluppo e la crescita di un paese o di una comunità deve avvenire attraverso il confronto, il dialogo, partendo da situazioni simili come il questionario proposto confrontandosi su varie tematiche, accendendo la passione e quel senso di partecipazione per il bene del proprio paese.

Ho letto con attenzione il questionario pubblicato e mi permetto di fare delle precisazioni (suggerimenti) in merito a delle sezioni riportate in esso.

Lo faccio (come cittadino e libero professionista) solo al fine di dare un “contributo per migliorare la nostra comunità”, peraltro come espressamente scritto nelle premesse del sondaggio e per sottolineare che alcune richieste sottoposte ai cittadini, per sapere da loro cosa è meglio fare prima, sono assolutamente inutili e superflue.

Nella sezione Urbanistica, in un’unica domanda, si chiede ai cittadini di dire cosa sia di prioritaria importanza tra “manutenzione strade”, “illuminazione pubblica”, “riqualificazione centro storico”, “chiusura al traffico del centro storico”.

A mio modo di pensare, i punti proposti non hanno bisogno di essere valutati nella loro priorità dai cittadini in quanto DEVONO assolutamente far parte già di una “normale” amministrazione della cosa pubblica e sono pertanto poco attinenti con la vera urbanistica.

Tecnicamente, il concetto di urbanistica riguarda soprattutto la pianificazione e la programmazione a lungo termine di una città o paese. I temi inerenti il centro storico e le periferie come ad esempio l’attuazione di strumenti di pianificazione (tipo Pug) o la definizione/completamento di comparti edificatori (periferie), questi sono temi che dovrebbero essere messi sul tavolo e usati per proporre spunti e riflessioni dato che sono fermi da anni e che questa immobilità ha fatto sprofondare Veglie in un inesorabile declino urbanistico e sociale.

Nel sondaggio, nella sezione “sviluppo economico della città” fra le varie priorità da scegliere si legge la voce “Apertura Area mercatale”. Anche questa, come quelle precedenti a mio giudizio, rientra in quelle attività di normale amministrazione che non bisogna permettersi di chiedere ai cittadini se fare prima o dopo di altre cose. Deve essere fatta e basta. Sono decenni ormai che le diverse amministrazioni assumono l’apertura dell’area mercatale come impegno da usare in campagna elettorale (a volte anche sempre dallo stesso candidato/assessore) ma che purtroppo, non si sa per quali misteriosi motivi, non si riesce a mantenere. Forse sarebbe il caso di capirne le ragioni e poi proporre le attività connesse con l’apertura dello stesso immobile.

Nella sezione Cultura del sondaggio si prospetta fra le varie priorità la realizzazione di un teatro tenda. Mi permetto di evidenziare che ad oggi un contenitore quale Casa Tramacere, immobile con finalità culturali, è inspiegabilmente chiuso. A tale riguardo consiglio di leggere un articolo sull’argomento scritto qualche mese fa su veglienews (“RICOMICIO DA TRE”… E SIAMO RIMASTI SOLI: CASA TRAMACERE E I PROGETTI PARTNER) nel quale si evidenziava a grandi linee la funzione di Casa Tramacere e la storia del finanziamento dei progetti partner. Anche per questo è bene capire le ragioni dell’attuale chiusura e poi trovare soluzioni per “riempire” un contenitore culturale come appunto Casa Tramacere, ovviamente compatibili con dimensioni e destinazioni funzionali.

Nelle teorie urbanistiche la città spesso viene identificata come il luogo dove può verificarsi la politica, cioè il rapporto tra territorio/persone. La politica diventa “reale” quando si è a contatto con le persone, nella dimensione concreta del suo luogo, territorio.

Concludo auspicando che ogni gruppo elettorale non usi ciò che è dovuto da anni alla comunità vegliese come un impegno da vendere in campagna elettorale. Mi auguro che i provvedimenti elencati nelle priorità del questionario siano l’impegno naturale che ogni lista deve avere nei confronti del Paese Veglie e che non siano la straordinarietà.

Mi auguro che la battaglia vera e propria su cui i cittadini andranno a scegliere chi li governerà si giochi su programmi e progetti concreti, a lungo termine, creati, scritti e realizzati per Veglie, guardando la situazione in cui Veglie è adesso, ponendosi l’obiettivo di dove far arrivare Veglie nel futuro.

Buon lavoro ai candidati e buona scelta ai cittadini.

Marcello Spagnolo

1 COMMENT

  1. Ho apprezzato in modo particolare il suo intervento in quanto in una campagna elettorale non bisogna confondere quelli che sono interventi pubblici doverosi da parte di una amministrazione comunale con quelli che invece che rientrano nel campo delle scelte che questa ritiene opportune per il bene del paese. Sono quindi soltanto queste ultime che dovrebbero figurare in un vero e proprio programma elettorale e fare la differenza rispetto a quelle presentate da altre liste. Su questo punto sarebbe estremamente positivo che anche a Veglie la prossima amministrazione comunale introducesse il bilancio partecipativo, ovvero che coinvolgesse concretamente la cittadinanza (attraverso decisioni condivise con essa) sui progetti che intende attuare al fine di migliorare la vita di questa località. Sarebbe un segnale forte e importante verso l’affermazione di una democrazia effettivamente compiuta in grado di superare quella puramente formale in cui i cittadini si ritrovano a contare (in modo comunque limitato) unicamente ogni cinque anni depositando un voto nell’urna.

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